Sanità in Puglia e “difficoltà di bilancio”, la proposta della Cgil regionale: “Convocare gli Stati Generali del settore”

A fronte delle difficoltà di bilancio della sanità pugliese evidenziate dal Governo regionale e dei primi provvedimenti adottati, dal blocco delle ass

Covid: 68 nuovi contagiati e 22 morti (a causa di un cumulo di dati), nel Foggiano 7 positivi. Il bollettino del 25 giugno
Paser: arriva il grande freddo e riparte la solidarietà per i clochard
Morto Vittorio Emanuele di Savoia

A fronte delle difficoltà di bilancio della sanità pugliese evidenziate dal Governo regionale e dei primi provvedimenti adottati, dal blocco delle assunzioni alla sospensione di alcune prestazioni, crediamo che la Regione debba convocare immediatamente gli ‘Stati Generali della Sanità’ “: è quanto afferma in una nota il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo.

Puglia, nasce il sistema di valutazione della qualità in sanità. Ogni anno  il report - l'Immediato

“Tutte le rappresentanze politiche e istituzionali – prosegue Gesmundo – devono assumersi la responsabilità di trovare soluzioni per impedire che le scelte finiscano per creare ulteriore disagio ai cittadini pugliesi. Al danno si aggiungerebbe la beffa. Nella situazione in cui versa la sanità pugliese, questa di fatto non garantisce ai suoi cittadini il diritto universale alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione; di contro si paventano aumenti della tassazione per rispondere ai buchi di bilancio sanitari. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo da subito, ma chi ha sbagliato liberi il campo. Se qualcuno non è stato in grado di gestire, si faccia da parte. Si individuino le responsabilità al più presto”.”Se leggiamo di spesa farmaceutica fuori controllo, presidi ospedalieri e dispositivi sanitari con costi spropositati, mancanza di programmazione e controlli adeguati – rimarca il segretario generale della Cgil Puglia – intuiamo che c’è stato chi per rispondere alle lobby e agli interessi di pochi ha mandato in tilt l’intero sistema sanitario. Allora siano questi a pagare, non si scarichino le responsabilità sui lavoratori dell’intero sistema sanitario anch’essi vittima di un sistema fuori controllo, non sui cittadini costretti a ricorrere a servizi a pagamento, quelli che possono permetterselo, gli altri senza diritto alla prevenzione o cura. È il momento delle scelte coraggiose, di un confronto vero con tutte le rappresentanze sociali; altrimenti torneremo in piazza finché non ci saranno risposte e azioni adeguate” conclude Gesmundo.

COMMENTI

WORDPRESS: 0