MIRAMARE. TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI

Finalmente, dopo più di un anno, il verde è tornato allo Stadio Miramare. Come sempre accade, il calcio è capace di scatenare polemiche tra tifosi

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Il Manfredonia è regolarmente iscritto alla Serie D

Finalmente, dopo più di un anno, il verde è tornato allo Stadio Miramare. Come sempre accade, il calcio è capace di scatenare polemiche tra tifosi di ogni ceto sociale, specialmente quando la propria squadra preferita è in vetta alla classifica ed in corsa per vincere il campionato. Tuttavia, ciò che lascia perplessi è la continua reticenza da parte di coloro che dovrebbero fornire spiegazioni. Invece di assumersi le proprie responsabilità, questi individui sembrano voler tornare indietro di oltre 20 anni, quando lo Stadio Miramare fu trasformato da un brutto anatroccolo impolverato in un moderno stadio per il calcio, il primo in assoluto in Italia con erba sintetica omologata per le gare della Federazione Italiana Gioco Calcio ed il primo ad ospitare per la prima volta gara dei campionati professionistici.

È stato insinuato che i lavori di copertura della tribuna centrale siano stati realizzati senza le autorizzazioni necessarie, in particolare quella paesaggistica. Tuttavia, come artefice principale del progetto, posso assicurare che l’intervento fu realizzato direttamente dal Comune di Manfredonia, con tutte le autorizzazioni necessarie, inclusa quelle paesaggistica, come previsto dalle Norme Tecniche di Attuazione del PUTT (Piano Urbanistico Territoriale Tematico Paesaggio della Regione Puglia).

Tornando al presente, trovo bizzarro che gli stessi interlocutori che insistono sulle vecchie questioni non si interessino invece alle questioni attuali, specialmente considerando il loro ruolo di responsabilità.

Ora che la situazione si è risolta, possiamo parlare con maggiore tranquillità e leggerezza. I lavori in corso allo Stadio Miramare sembrerebbero realizzati senza le autorizzazioni previste, con un progetto di valorizzazione carente e imbarazzante sul piano tecnico. È difficile capire come la commissione di gara abbia potuto ritenere il progetto ammissibile. Inoltre, c’è stata una ridicola accusa di inadempienza da parte della LND, pur sapendo che non era stato ancora fornito loro il progetto, come previsto dal Regolamento LND. È importante sottolineare che il soggetto che realizza i lavori, essendo un privato, deve garantire l’osservanza delle regole, delle norme e delle leggi. Nessuno è intervenuto a chiarirne le ragioni, ma forse le ragioni sono ben note.

È evidente che questa amministrazione si è contraddistinta per la sua chiara matrice autonomista, vivendo di proprie regole. Non ci resta che alzare la bandiera bianco celeste e con la fossa dei leoni nuovamente a disposizione, spingere la squadra messa in piedi ad inizio stagione dal Presidente Di Benedetto a vincere il campionato di Eccellenza.

FORZA MANFREDONIA!!!

Angelo Riccardi

 

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