Lucio Dalla, le Tremiti gli intitolano un isolotto: “Erano il suo amore. Qui presto anche un museo”

"Lucio era uno di noi. Lui diceva sempre che era un tremitese. E amava stare con noi, incontrare la gente e spesso, soprattutto nel periodo inve

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“Lucio era uno di noi. Lui diceva sempre che era un tremitese. E amava stare con noi, incontrare la gente e spesso, soprattutto nel periodo invernale quando stava qui sull’isola per scrivere le canzoni gli piaceva fermarsi a mangiare dagli amici». Così Giuseppe Calabrese, il sindaco delle Isole Tremiti ricorda Lucio Dalla nato il 4 marzo del 1943. E annuncia che al grande cantante sarà intitolato un isolotto: si trova Cretaccio e San Nicola, tra i luoghi più amati dal grande artista che proprio qui, su questo isolotto, si fermava ad ammirare il mare. Si tratta di un’area di grande rilevanza dal punto di vista ambientale visto che qui si riproducono diversi pesci del Mediterraneo. Questa mattina, 4 marzo, nel giorno della sua nascita, il sindaco e la sua giunta si sono riuniti in modo informale per ricordare il cantante e per organizzare qualcosa per tributargli un omaggio particolare: il Comune ha presentato domanda alla prefettura di Foggia per l’intitolazione dell’isolotto a Dalla, l’istanza sarà girata alla Capitaneria di porto di Termoli e quindi all’Istituto idrogeografico di Genova affinché venga poi riportata sulle carte nautiche di tutto il mondo il nome “Scoglio Lucio Dalla”. «Intitolare una piazza e una via a Lucio Dalla era troppo banale», dice il sindaco.

Il legame di Lucio con il Gargano e le Isole diomedee

Il rapporto tra Dalla e le Tremiti è sempre stato molto intenso. «Ho vissuto a lungo a Manfredonia, dove i miei genitori avevano una sartoria. Qui – diceva spesso il cantante quando tornava sul Gargano – mi sento a casa, anche se una parte del mio lavoro, mi segue sempre: nelle mie due case, a San Domino e a San Nicola, ho creato uno studio di registrazione». Nella sua villa a tre piani – oggi gestita da una società immobiliare che la cede in fitto ai turisti da giugno a ottobre – nella suggestiva insenatura di Cala Matano, una delle spiagge più belle delle Tremiti, Lucio Dalla ha scritto alcune delle sue canzoni più belle compreso il disco del 2001 intitolato “Luna Matana”. La prima canzone che Dalla scrisse alle Isole Tremiti è stata “4 marzo 1943”, con cui questa partecipò al Festival di Sanremo 1971 classificandosi terzo.

«D’estate -continua a ricordare il sindaco Calabrese che è stato anche suo amico – passava quasi tutto il giorno in mare sulla barca. Mentre quando veniva d’inverno, nelle pause del suo lavoro, lo trovavi spesso a passeggiare sull’isola. Gli piaceva molto passeggiare senza persone che gli chiedevano un autografo o una foto. Spesso si fermava con le persone a parlare e quando lo invitavano a pranzo accettava. Per noi non era Lucio Dalla il cantante ma era semplicemente uno di noi».

L’amico (ex sindaco di Manfredonia) Angelo Riccardi

Altro amico di Lucio Dalla è stato anche Angelo Riccardi, ex sindaco di Manfredonia che sul cantante ha scritto anche un libro. «Lucio – ricorda Riccardi – da ragazzo a Manfredonia. La madre, una sarta di origini pugliese, portava Lucio in vacanza a Manfredonia. Amava il mare». Un amore ribadito in tante sue canzoni e non solo. Sulla copertina del disco “4 marzo 1943” vi è una immagina del golfo di Manfredonia. «Ogni volta che poteva – ricorda anche Riccardi – tornava da noi. Ricordo una volta che eravamo ad Apricena per una manifestazione pubblica. Prima che la serata finisse scappammo via perché aveva voglia di andare a Manfredonia per mangiare del pesce sul porto. Così mi costrinse e scappammo a Manfredonia. Lucio amava il nostro territorio».

L’attuale sindaco delle Isole Tremiti, Calabrese ha un solo rimpianto. «Ricordo – dice – che una volta mentre stavamo guardando il mare alle Tremiti mi disse: Peppino, mi devi fare una promessa. Quando morirò dovrai seppellirmi qui. Il nostro cimitero è a ridosso del mare. E lui voleva guardare il mare e stare vicino a lui anche in spirito. Purtroppo ce lo hanno portato via. Ma Lucio, come lui stesso diceva sempre, è un tremitese».

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