Scarpe in Puglia, cresce l’export ma chiudono le piccole imprese

In Puglia come nel resto d’Italia, il settore calzaturiero tira un sospiro di sollievo nonostante la stangata insostenibile degli aumenti di energia e

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In Puglia come nel resto d’Italia, il settore calzaturiero tira un sospiro di sollievo nonostante la stangata insostenibile degli aumenti di energia e gas abbia messo fuori mercato le piccole imprese.

Tutto sommato, comunque, i dati incoraggianti evidenziano una ulteriore ripresa di uno dei pilastri del Made in Italy nel mondo, un’eccellenza che testimonia la grande capacità manifatturiera del Paese.

Scarpe in Puglia, cresce l’export ma chiudono le piccole imprese

Archiviato, infatti, un 2021 in crescita del 18,7% sull’anno precedente, il calzaturiero italiano si lascia alle spalle un primo semestre 2022 a +14,5 %. A diramare cifre e percentuali, ottenute in collaborazione con il Centro Studi di Confindustria Moda, è Assocalzaturifici che, nei giorni scorsi, ha organizzato il tradizionale Micam, il salone dedicato alla calzatura tricolore e promosso dall’associazione di categoria.

In Puglia dove, è risaputo, il cosiddetto Tac (Tessile-abbigliamento-calzaturiero) è uno dei settori storici dell’economia regionale con circa 800 aziende specializzate nel periodo pre Covid nella fabbricazione di articoli in pelle e calzature, nel primo semestre 2022 il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori di parti) ha registrato, secondo i dati di Infocamere-Movimprese, un calo di -44 aziende, tra industria e artigianato, accompagnato però da un saldo positivo di +676 addetti.

Sul fronte dell’export si registra un aumento del +19,8% in valore (quasi 300 milioni di euro) sullo stesso periodo dell’anno precedente, tra calzature e componentistica (con un +13,2% sui livelli pre-pandemia del 2019).

Le prime 5 destinazioni dell’export pugliese, che coprono il 62% del totale, sono state: Francia (+22,3%), Germania (stabile), Albania (+15,1%), Spagna (+24,5%) e USA (+18,8%) . In calo, come previsto, le esportazioni verso Russia (-39,9%) e Ucraina (-78%), scese rispettivamente al 21° e 82° posto nella classifica delle destinazioni regionali.

Tutte le province pugliesi sono in ripresa per quanto riguarda l’export di calzature e componenti rispetto al 2019 anche se spicca il -42% della Capitanata dove, probabilmente, la crisi si è fatta sentire più che altrove.

Anche a livello nazionale, il calzaturiero ha registrato un crollo delle vendite in Russia (-26%) e in Ucraina (-59%). Tra gli stati dell’ex blocco sovietico, invece, è cresciuto il Kazakistan (+40%).

Capitolo a parte merita l’import: la Puglia nel primi 9 mesi del 2022 ha importato per quanto riguarda soprattutto parti di calzature il 37,5% in valore (poco più che 258 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2021 soprattutto da Croazia, Slovenia e Pakistan…

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