Ma quanto è tossico il bilancio di Manfredonia

Nessuno riesce a spiegarsi il grado di tossicità “autentico”del bilancio del Comune di Manfredonia, ente gestito ad oggi in esercizio provvisorio, tenuto conto che non è stato ancora approvato il bilancio di previsione.

Un ritardo gravissimo per un ente in difficoltà economiche, che costringe la comunità ad una gestione finanziaria svolta con l’esercizio provvisorio con la particolarità che le spese, per le quali è possibile procedere ad impegno, devono essere impegnate mensilmente e per importi non superiori ad un dodicesimo.
Un disastro per una città che non vede l’ora di crescere ma che sembra essere ostaggio di amministratori tanto incapaci quanto inadeguati.Tutti quesiti che restano irrisolti e non ci aiutano a comprendere i problemi veri di questo bilancio ma che certamente ci aiutano a scoprire, ogni giorno di più, l’inadeguatezza di chi lo gestisce.

Mercoledì 8 Febbraio siamo stati convocati, in conferenza dei capigruppo, dal Presidente del Consiglio Comunale che confermava la celebrazione di un Consiglio Comunale, per l’approvazione del Bilancio di Previsione, da tenersi in un range di date dal 17 al 27 Febbraio. Ad oggi non sappiamo ancora nulla ma prendiamo atto che, per queste date, il Consiglio Comunale sul bilancio di previsione è saltato, perchè ormai non ci sono più i tempi tecnici.
Ad onor del vero aggiungo che il Presidente del Consiglio non ha alcuna responsabilità su questi ritardi, che sono tutti da imputare al settore del bilancio.
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Il sindaco Rotice farebbe bene a risponderci piuttosto che andare a caccia di fantasmi inesistenti.

Al sindaco Rotice ricordo un ultima cosa: ho appena inviato un’interrogazione consiliare in cui faccio notare che in una delibera di Consiglio Comunale(nr. 18 del 31.05.2022), dove io stesso ho provato a dargli fiducia, vi è un errore imbarazzante che appesantisce le tasche dei cittadini i quali, nel caso di richiesta di dilazione dei pagamenti a norma dell’art.23, si vedono costretti a pagare interessi di mora pari al 3%, interessi che per legge nazionale non possono essere maggiorati di oltre il 2%.

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Nessuno riesce a spiegarsi il grado di tossicità “autentico”del bilancio del Comune di Manfredonia, ente gestito ad oggi in esercizio provvisorio, tenuto conto che non è stato ancora approvato il bilancio di previsione.

Un ritardo gravissimo per un ente in difficoltà economiche, che costringe la comunità ad una gestione finanziaria svolta con l’esercizio provvisorio con la particolarità che le spese, per le quali è possibile procedere ad impegno, devono essere impegnate mensilmente e per importi non superiori ad un dodicesimo.
Un disastro per una città che non vede l’ora di crescere ma che sembra essere ostaggio di amministratori tanto incapaci quanto inadeguati.Tutti quesiti che restano irrisolti e non ci aiutano a comprendere i problemi veri di questo bilancio ma che certamente ci aiutano a scoprire, ogni giorno di più, l’inadeguatezza di chi lo gestisce.

Mercoledì 8 Febbraio siamo stati convocati, in conferenza dei capigruppo, dal Presidente del Consiglio Comunale che confermava la celebrazione di un Consiglio Comunale, per l’approvazione del Bilancio di Previsione, da tenersi in un range di date dal 17 al 27 Febbraio. Ad oggi non sappiamo ancora nulla ma prendiamo atto che, per queste date, il Consiglio Comunale sul bilancio di previsione è saltato, perchè ormai non ci sono più i tempi tecnici.
Ad onor del vero aggiungo che il Presidente del Consiglio non ha alcuna responsabilità su questi ritardi, che sono tutti da imputare al settore del bilancio.
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Il sindaco Rotice farebbe bene a risponderci piuttosto che andare a caccia di fantasmi inesistenti.

Al sindaco Rotice ricordo un ultima cosa: ho appena inviato un’interrogazione consiliare in cui faccio notare che in una delibera di Consiglio Comunale(nr. 18 del 31.05.2022), dove io stesso ho provato a dargli fiducia, vi è un errore imbarazzante che appesantisce le tasche dei cittadini i quali, nel caso di richiesta di dilazione dei pagamenti a norma dell’art.23, si vedono costretti a pagare interessi di mora pari al 3%, interessi che per legge nazionale non possono essere maggiorati di oltre il 2%.

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