Il mare, il nuoto, i viaggi, la cucina, l’innovazione, la tecnologia e… l’Italia, con le sue eccellenze da valorizzare agli occhi del mondo. Sono le passioni di Max Brigida, imprenditore pugliese classe 1975, che in collaborazione con Assosoftware ha da poco lanciato ISWEEK, il primo evento mai realizzato nel nostro Paese interamente dedicato ai Software Italiani. Tre giorni di tavole rotonde, conferenze e workshop, con relatori ed ospiti di rilievo, volti a mettere in luce il modo della tecnologia made in Italy. Lui, che da anni si dedica con un entusiasmo trascinante al mondo digitale e tecnologico, spiega così questa nuova iniziativa:

Per questo primo anno l’evento sarà online, in streaming dal 24 al 26 maggio, con la presenza di noti Ceo & Founders “ispirazionali” dell’ecosistema tecnologico italiano. Il nostro Paese è noto per la moda, il design, il cibo e le auto di lusso, ma sono convinto che sia arrivato il momento di creare un movimento che metta in luce anche il Made in Italy tecnologico, dove c’è tantissimo talento e imprese eccellenti. ISWEEK vuole essere tutto questo.

Max Brigida
Figlio di un pescatore alla ricerca del confine tra cielo e mare

La storia umana di Max Brigida, incarnazione del vero self-made man con una grinta straordinaria, è avvincente quanto la sua traiettoria professionale, entrambe caratterizzate da un’inarrestabile curiosità e dal desiderio di superare i propri limiti. Figlio di un pescatore di una casalinga, il futuro imprenditore, che oggi vive tra Barcellona e la Puglia, nasce e cresce con altri sei fratelli a Manfredonia, in una casa a pochi metri dal mare. Racconta:

La mia è una famiglia umile, tipica del Sud e per me stato il più bel regalo che ho ricevuto dalla vita. Mi sento fortunato ad avere tre fratelli e tre sorelle ed essere il più giovane di tutti, perché crescere con loro è stata una grande scuola. Per poter mantenere l’ordine il regime era quasi militare. In sette non puoi lasciare neanche un calzino per terra perché la casa si trasformerebbe in un mercato delle pulci.

Questa educazione, insieme alle esperienze vissute sul peschereccio del padre segneranno per sempre percorso di Max Brigida che fin dall’infanzia sperimenta un grande desiderio di liberà e di avventura:

Da bambino ero affascinato dall’orizzonte e mi piaceva navigare con mio padre perché speravo sempre di poter arrivare a quella linea di confine tra il cielo e il mare. Ero curioso, avevo voglia di scoprire, di viaggiare, di vedere cosa c’era più lontano, cosa c’era dopo quella linea. Forse anche per questo all’età del liceo scelsi di iscrivermi all’istituto l’alberghiero con specializzazione in “cucina”, che si rivelerà poi una delle mie passioni. Anche quella fu una delle decisioni che segneranno in modo indelebile il mio cammino. La mia famiglia non capiva perché non avessi voluto frequentare i licei più gettonati, ma per me la risposta era evidente: la scuola si trovava a Vieste, a sessanta chilometri dalla mia città; quale migliore occasione per iniziare a viaggiare? Quei tragitti in autobus ogni giorno per cinque anni, ammirando il panorama del Gargano, mi riempirono di sogni.  

Gli studi a Cambridge e le vacanze come animatore nei villaggi

Ed è proprio con una valigia piena di sogni che il giovane Max Brigida durante le vacanze estive, mentre i coetanei vanno in spiaggia, comincia a lavorare come “commis de cuisine” in ristoranti e alberghi prima della zona e poi sempre più lontano. Dopo la pausa forzata per il servizio di levafedele alla voglia di avventura, si compra un biglietto per l’Interrail e, zaino in spalla viaggia per l’Europa fermandosi qualche mese nel Regno Unito con l’obiettivo di imparare la lingua. Qui condivide un appartamento con alcuni ragazzi irlandesi, che indirettamente rappresenteranno una delle sue fortune.

Volevo iscrivermi a un corso di inglese e miei coinquilini mi suggerirono di andare all’Anglia Polytechinc University (oggi Ruskin University) di Cambridge perché sapevano che l’Unione Europea aveva messo a disposizione una borsa di studio per studenti stranieri.  La vinsi e così invece di fare un corso di lingua mi ritrovai a studiare European Business e Marketing per quattro anni. Con un Erasmus a Parigi e poi a Barcellona.

Negli anni universitari Max Brigida continua a coltivare la passione per i viaggi e durante le vacanze, sceglie di lavorare come animatore turistico nei villaggi del Cub Med in giro per il mondo.

Barcellona, punto di partenza e di arrivo (insieme alla Puglia).

Max Brigida

Dopo la laurea il futuro creatore di ISWEEK inizia a lavorare a Londra; tuttavia, il clima e il temperamento poco incline a dipendere da qualcuno lo fanno desistere velocemente. Decide di partire per la Svezia per raggiungere una ragazza, ma anche questa volta per l’inquieto, futuro, imprenditore, il soggiorno è provvisorio. Spiega:

Sentii il bisogno di ritornare a cercare quella linea di confine fra mare e cielo della mia infanzia, così dopo aver analizzato diverse città europee con mare, sole ed elevate possibilità di crescita, la scelta cadde su Barcellona. Con poche valigie e tante idee in testa nel dicembre del 2001 mi trasferii nella capitale catalana, dove aprii la mia prima agenzia di marketing.

Anche questa volta però la voglia di avventura ha il sopravvento e poco dopo Max Brigida accetta una proposta di collaborazione del gruppo Winnie (World, Investment, News), che gli pare irrinunciabile:

Mi proposero di intervistare politici e uomini d’affari in giro per il mondo. Come “business journalist” durante tre intensi anni ho viaggiato senza sosta tra Africa, Sud America, Russia e Stati Uniti. Un’esperienza straordinaria che mi ha permesso anche di collaborare con testate come Herald Tribune, El Pais, Le Figaro.

È durante uno di questi viaggi che conosce la futura madre dei suoi due figli con cui condividerà la vita per vent’anni. Con lei torna a stabilirsi a Barcellona, nel frattempo, però, un soggiorno a San Francisco, patria del software e delle startup internazionali, gli apre gli occhi su questo settore, che in breve diventerà il fulcro del suo lavoro e lo ispirerà per creare, ADAonCloud il primo Software italiano all-in-one e adesso ISWEEK.

La trasformazione digitale e il nuovo evento ISWEEK

Sempre più affascinato dal mondo dell’innovazione, a fine 2012 Max Brigida, con altri soci dà vita a The Digital Box Spa, azienda dedicata a sostenere le aziende nella loro trasformazione digitale con cui sviluppa ADA, piattaforma di Marketing Automation integrata con molteplici strumenti, che aiuta i responsabili marketing ad essere più efficienti nelle loro attività. Un successo divenuto presto una referenza nel settore. È da questa esperienza che in tempi recenti nasce la nuova sfida, che punta a valorizzare il settore dei software made in Italy: ISWEEK

Sentivo il bisogno di condividere la mia esperienza e creare qualcosa che unisse il Made in Italy, che da expat quale sono ho sempre difeso, e la passione per la tecnologia. Mi arrabbio sempre quando vedo aziende o enti italiani che usano software stranieri perché non aiutano il nostro PIL a crescere e non premiano i talenti di casa nostra. Ho persino discusso con alcune istituzioni perché chiedevo di cominciare ad utilizzare software italiani. C’è chi mi ha risposto di non disturbare e non in modo educato…

I podcast e l’osservatorio dedicato ai Software italiani

Determinato nella sua volontà di promuovere la tecnologia italiana nel mondo, Max Brigida sta creando una serie di attività collaterali all’evento, tra cui l’Osservatorio dei Software Italiani, dove aziende e imprenditori potranno cercare i software più adatti alle loro attività. In quest’ottica ha dato anche vita al podcast La Tecnologia Made in Italy, disponibile ogni sabato su tutte le piattaforme. Iniziative molto ben accolte dagli addetti ai lavori. Spiega il creatore di ISWEEK:

Ho trovato grande entusiasmo e disponibilità da parte di tutti, segno che ancora una volta in Italia, quando ci uniamo sotto la bandiera del Made in Italy, il senso di appartenenza al più bel paese del mondo si fa sentire.

L’uomo, il padre, lo sportivo

Max Brigida

Uomo di grandi passioni, Max Brigida ha dimostrato determinazione e perseveranza non solo in campo professionale, ma anche e soprattutto nel suo percorso umano, che spesso lo ha messo di fronte a prove difficilissime. La più importante di tutte, la nascita della sua seconda figlia, Louise, affetta da sindrome di down:

È stata sicuramente una “mazzata” che mi ha fatto maturare in fretta. Ho davvero appreso cosa significa amare ed essere amato in modo folle. Non è facile, ma la positività è vedere sempre le cose da un punto di vista di crescita personale e i miei figli, Marcello e Louise, mi hanno fatto sicuramente crescereLei mi dà la forza di andare sempre in avanti, di non campare scuse.

Nonostante gli impegni professionali e familiari occupino gran parte delle sue giornate, l’imprenditore pugliese riesce a trovare tempo anche per lo sport, che insieme alla cucina è uno dei suoi grandi amori. Dal nuoto alle competizioni di triathlon e Ironman, dimostrazione di una carica vitale e di una disciplina fuori dal comune, il passo è corto:

La linea mare – cielo che inseguivo da bambino mi ha fatto amare il mare, e nuotare in acque libere mi dà un senso di libertà e di immenso. Mentre nuoto anche cinque o sei chilometri mi assento dal mondo e lascio che il rumore dell’acqua che mi accarezza le orecchie mi rilassi.

Ora con la nuova sfida di ISWEEK alle porte, di certo ne avrà bisogno.