A CENNELORE: LE ORIGINI DEL DETTO E LE TRADIZIONI LEGATE A QUESTO GIORNO

Quándë àrrëvë a Cànnëlörë, da u vìrnë stémë förë. Àrrëspònnë u sùrgëtìllë: -Hàmmë passétë mìzzë vìrnëcìllë…-. Àrrëspònnë a vècchijë àrragg

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Quándë àrrëvë a Cànnëlörë, da u vìrnë stémë förë.
Àrrëspònnë u sùrgëtìllë: -Hàmmë passétë mìzzë vìrnëcìllë…-.
Àrrëspònnë a vècchijë àrraggétë:- Àspëttèmë all’Ànnunzijétë!-.
Àrrëspònnë u vècchijë trìstë:- Në ‘njì förë a vërnétë, së në ‘nvönë u Cùrpë dë Crìstë!-.
Vù ijèssë ‘cchjiö sëchërë? Quàndë ascènnënë i mijëtëtërë!-.
Oggi, 2 febbraio, si celebra la Candelora, ovvero la festa cattolica della presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. Le è stato dato questo nome perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo che, come indicato dal profeta Simeone, è “luce del mondo e delle genti”.
Un tempo era una festa molto sentita a Manfredonia, quando le candele venivano distribuite ai fedeli che le portavano in processione e, dopo la benedizione, le conservavano in casa per accenderle in momenti particolari in cui chiedevano protezione contro il demonio, contro la violenza dei temporali o per invocare aiuto per la grave malattia di un congiunto.
Nel giorno della Candelora si celebra anche la purificazione della Vergine poiché, così come indicava la legge ebraica, la donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio (80 per una femmina) e doveva poi andare al tempio per purificarsi. Il giorno della purificazione di Maria coincide dunque con quello della presentazione di Gesù al Tempio (40 giorni dopo la sua nascita).
Come racconta Antonio Racioppa, studioso del vernacolo e delle tradizioni sipontine: “Anche da noi fino agli anni ’50 la puerpera restava in casa fino al 40° giorno dal parto. Difatti non presenziava mai al battesimo del neonato, che avveniva dopo pochi giorni, e perciò era rappresentata dalla “vamméne” (levatrice), la quale, per questo motivo, era universalmente chiamata cummére”.
La ricorrenza della Candelora è anche legata ad una vecchia tradizione meteorologica che considerava il ‘giorno della luce’ una sorta di passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile. Durante la processione della Candelora i manfredoniani, guardando il cielo, cercavano di immaginare quanto lontana fosse ancora la primavera. Ed ecco dunque il significato della cantilena: la vecchietta suggerisce di aspettare la festa dell’Annunciazione (25 marzo), ma un vecchio risponde con un’altra data, il corpo di Cristo (Corpus Domini, nei primi giorni di giugno); poi un altro ipotetico interlocutore sposta il tutto, per prudenza, al tempo della mietitura (giugno inoltrato).
E voi che ne pensate: siamo fuori dall’inverno?
Maria Teresa Valente

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