Caro affitti (+7,2%) in Puglia: a Bari il mattone costa di più

Mercato immobiliare, in Puglia volano i prezzi degli affitti. E, come se non bastasse, i prezzi delle locazioni crescono più delle compravendite. È qu

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Mercato immobiliare, in Puglia volano i prezzi degli affitti. E, come se non bastasse, i prezzi delle locazioni crescono più delle compravendite. È quello che emerge dal report realizzato dall’Osservatorio annuale di «Immobiliare.it», il portale immobiliare leader in Italia.

Caro affitti (+7,2%) in Puglia a Bari il mattone costa di più

Il carovita generato dalla crisi che stiamo vivendo, insomma, ha avuto effetto un po’ su tutto: bollette, carburante, generi alimentari, e adesso anche i canoni di locazione. Quello pugliese è un mercato immobiliare che viaggia su due binari diversi: nel 2022, infatti, i prezzi delle compravendite sono cresciuti dell’1,3%, portandone la media regionale a 1.333 euro al metro quadro, mentre quelli per le locazioni vedono un incremento del 7,2% con un prezzo medio di 7,9 euro al metro quadro.

Bari è la città dove il mattone costa di più. Infatti, nonostante un andamento stabile dei prezzi (+0,3% nel 2022), Bari è nel Tacco d’Italia al primo posto tra i capoluoghi di provincia con i prezzi più «esclusivi» (nel senso più negativo del termine): 1.900 euro al metro quadro.

La maggior parte dei territori pugliesi vede i propri prezzi di vendita stabili o in crescita, mostrandosi in linea con l’andamento regionale. Per esempio nella BAT, a Trani, Andria e Barletta, il prezzo varia tra i 1.500 e i 1.300 euro al metro quadrato. Non mancano però alcune eccezioni, come il comune di Foggia che perde oltre 3 punti percentuali rispetto al 2021 (1.100 al metro quadrato) o la provincia di Taranto (-2,4%) che si conferma la città dove il mattone relativamente costa meno: una media di 960 euro al metro quadrato.

Emerge una situazione diversa per quanto riguarda la variazione annuale della domanda, con quella di acquisto che cresce del 3,2%, mentre quella di immobili in locazione si impenna rispetto al 2021, con un +29,2%. Gli andamenti dei due comparti tornano invece ad avvicinarsi nella brusca frenata dell’ultimo trimestre, dove entrambe si contraggono intorno al 5%

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