Colf e badanti, nessun accordo: a gennaio scatta aumento del 9,2%, da 109 a 145 euro in più

Colf e badanti, scatta l’aumento per le famiglie. In occasione della terza riunione, che si è svolta presso il ministero del Lavoro, della Commissione

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Colf e badanti, scatta l’aumento per le famiglie. In occasione della terza riunione, che si è svolta presso il ministero del Lavoro, della Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo relativo alle figure contemplate nel contratto nazionale del lavoro domestico, è mancata l’intesa tra le parti. Il fatto che l’accordo sull’adeguamento retributivo non sia stato raggiunto ha come conseguenza l’adeguamento all’80% dell’indice Istat per quando concerne le retribuzioni minime che da gennaio aumenteranno quindi del 9,2%, e al 100% per le indennità di vitto alloggio. Assindatcolf avverte: ora è probabile un aumento del lavoro nero.

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Cosa prevede l’articolo 38 del Ccnl

Il punto di partenza è il contratto collettivo che regola i rapporti di colf, badanti e baby sitter con le famiglie presso le quali lavorano. Il testo prevede un adeguamento annuale dei livelli minimi delle retribuzioni in base all’inflazione, rilevata dall’Istat al 30 novembre di ogni anno. In particolare, in base a quanto dispone l’articolo 38 del Ccnl, è una Commissione nazionale formata dalle parti datoriali e sindacali, convocata annualmente dal ministero del Lavoro, ad aggiornare le retribuzioni. In assenza delle parti o se manca l’accordo, l’adeguamento avviene automaticamente nella misura dell’80% dell’inflazione per le retribuzioni minime, e nella misura del 100% dell’inflazione per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio dei lavoratori. Ed è quello che alla fine è accaduto.

Fidaldo: da gennaio scatta aumento 9,2%, mancato accordo con sindacati

«Nessun accordo raggiunto sull’adeguamento retributivo spettante alle figure contemplate nel Ccnl domestico -conferma in una nota di Fidaldo, la Federazione nazionale dei datori di lavoro domestico -. I sindacati, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf, non hanno voluto accettare la proposta avanzata dalle associazioni datoriali rappresentate dalla Fidaldo di scaglionare gli aumenti dovuti a colf, badanti e baby sitter nel corso dell’anno, un modo per limitare l’impatto economico dei rincari sui budget familiari già gravati dal caro bollette e da quello benzina». «Il Ccnl domestico – prosegue la Fidaldo, che è composta dalle associazioni Nuova Collaborazione, Assindatcolf, Adlc e Adld – prevede, infatti (art. 38), che in caso di mancato accordo tra le parti, come avvenuto oggi, scatti l’adeguamento all’80% dell’indice Istat per quando concerne le retribuzioni minime che da gennaio aumenteranno quindi del 9,2%, e al 100% per le indennità di vitto alloggio».

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