Cinquantamila firme per liberare il ‘gorilla triste’, l’appello degli animalisti allo Zoo Safari: “E’ anziano, merita di non morire così”

Una petizione online che ha già raggiunto gli ottomila sottoscrittori è stata lanciata per chiedere la liberazione di Riù, il gorilla «triste», come

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Una petizione online che ha già raggiunto gli ottomila sottoscrittori è stata lanciata per chiedere la liberazione di Riù, il gorilla «triste», come è stato ribattezzato, che dal 1994 è rinchiuso in una gabbia dello zoosafari pugliese di Fasano. Catturato nel lontano 1975, quando era solo un cucciolo, è stato poi venduto ad un circo. Riù è solo e anziano e per questo in molti stanno chiedendo di trasferirlo in un’oasi, dove possa vivere libero gli ultimi anni di vita.

Riù è arrivato in Italia via Nairobi (Kenya) quand’era ancora possibile strappare animali dal territorio di nascita e portarli in Europa negli zoo e nei circhi. Fu venduto al circo Medrano che acquistò assieme a lui anche Pedro, un altro giovane gorilla. Era il 2 dicembre del 1975 e quei due esserini costavano 850 mila lire. Da allora in poi Riù e Pedro hanno vissuto sempre assieme fino a quando, il 13 dicembre del 2008, Pedrò è morto. Se già fino a quel momento la vita era stata dura, figurarsi da allora in poi… Riù è rimasto solo. Lui e nessun altro come lui, se non quelli che si vedono nei documentari. In questo zoo della Puglia sono rinchiusi anche due orsi polari, scrive l’associazione Meta di Parma che la lanciato la petizione su change.org, oltre a leoni, elefanti, scimmie, e tantissimi altri animali, che vengono osservati dagli spettatori paganti che passano con le loro auto in mezzo agli animali.

«Liberate Riù, il gorilla triste», l’appello nella rete per il primate

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