Il Ministro dell’Interno lascia i commissari a Foggia: perchè la città ne ha ancora bisogno

Gli sgomberi, la videosorveglianza, l’appalto a Edison per la pubblica illuminazione, il recupero di un bene confiscato, i progetti Pnrr, l’affidament

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Gli sgomberi, la videosorveglianza, l’appalto a Edison per la pubblica illuminazione, il recupero di un bene confiscato, i progetti Pnrr, l’affidamento in house del servizio di igiene urbana, la gara per la gestione del cimitero e il reclutamento del personale: sono questi, in estrema sintesi, gli elementi che hanno convinto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi della necessità di concedere alla commissione straordinaria che gestisce il Comune di Foggia un maggiore lasso di tempo per completare le attività in corso. Lo si evince dalla sua relazione, datata 22 novembre.

È nell’ambito della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza del 10 novembre, con la partecipazione del procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro, che è maturata la richiesta di proroga per completare gli interventi già intrapresi, condivisa da tutti i partecipanti e ufficialmente avanzata dal prefetto Maurizio Valiante. La sua relazione reca la stessa data. In due pagine, il ministro, ricalcando le argomentazioni del prefetto Valiante, giustifica la proposta di prolungare la gestione commissariale fino ad agosto.

Oltre alle formule di rito come quella in cui si parla del “prioritario obiettivo di ripristinare il rapporto fiduciario tra la collettività locale e le istituzioni”, per corroborare la tesi dell’esigenza di consentire l’espletamento di tutti gli interventi programmati e non lasciare il lavoro a metà, si ripercorrono le ultime attività della triade composta da Marilisa Magno, Sebastiano Giangrande e Rachele Grandolfo, per poi dedurre che “l’avviata azione di riorganizzazione e ripristino della legalità, nonostante i positivi risultati conseguiti dall’organo straordinario, non può ritenersi conclusa”.

In premessa, si inquadra l’opera dei commissari “in un contesto gestionale connotato da forti criticità nei diversi settori dell’amministrazione e in presenza di un ambiente reso estremamente difficile per la presenza della criminalità organizzata, ancora fortemente attiva sul territorio, come attestato da un recente fatto di sangue, verosimilmente maturato all’interno delle dinamiche criminali delle locali consorterie”. Probabilmente, tenuto conte del periodo in cui è stata stilata la relazione, il riferimento è allomicidio di Agostino Corvino, crivellato di colpi il 3 novembre 2022 nei pressi di un chiosco in viale Giotto.

Si passano in rassegna, poi, gli atti e le iniziative intraprese, a partire da una preliminare “capillare verifica di tutte le procedure comunali”, alle quali sono state apportate “le necessarie correzioni a garanzia del buon andamento e dell’imparzialità dell’azione amministrativa”. Si ricorderà, a tal proposito, che la terna commissariale, quando si è insediata, non ha trovato una serie di regolamenti comunali che ha successivamente approvato.  

Negli stessi giorni in cui si prospettava l’ipotesi di proroga, era iniziato il braccio di ferro con gli abusivi che occupavano gli alloggi di edilizia residenziale pubblica ed era partito il piano di sgomberi in città. Lo stesso ministro Piantedosi, da lì a poco, sarebbe intervenuto per commentare le operazioni. “Già in sede ispettiva, era subito emerso che soggetti organici o contigui alla criminalità organizzata foggiana avevano occupato abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica, patrimonio malamente gestito dalla disciolta amministrazione comunale – si legge nella relazione – Per porre rimedio a tale stato di cose, la commissione straordinaria ha avviato un’azione di ripristino della legalità, predisponendo – nell’ambito di una apposita cabina di regia istituita presso la locale Prefettura – un cronoprogramma di interventi che prevede, dall’ultima decade del mese di novembre, lo sgombero forzoso di numerosi alloggi di edilizia popolare tuttora occupati sine titulo da pregiudicati o da famiglie legate a soggetti controindicati; inoltre, nel medio periodo, è in previsione il recupero di circa 300 alloggi – prosegue Piantedosi – immobili che, una volta tornati nella disponibilità dell’ente locale, potranno contribuire a far fronte all’emergenza abitativa fortemente avvertita nella città di Foggia”.

La proroga del periodo commissariale avrebbe consentito, dunque, di concludere tutte le azioni di sgombero coatto e di recupero dei beni del patrimonio comunale, attività che il ministro giudica significative sul piano simbolico e di forte impatto sulla pubblica opinione, per quanto particolarmente complesse.

Altrettanto rilevanti considera le iniziative in corso per il ripristino della legalità nella gestione del sistema di videosorveglianza cittadino che, “nel corso della amministrazione disciolta, era stato caratterizzato da gravi irregolarità e da interferenze mafiose”. Il prefetto Valiante, nella sua relazione, ha puntualmente rapportato come la commissione avesse affidato il servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria del sistema di videosorveglianza tramite gara e come fosse in fase di completamento il progetto di interconnessione di circa 100 telecamere con le sale operative della locale Questura e della Polizia municipale. Si evidenzia, inoltre, come da maggio il Comune avesse avviato le procedure per aderire alla convenzione Consip per la pubblica illuminazione, “al fine di aumentare l’efficienza del servizio, ridurre il costo energetico e migliorare la percezione di sicurezza da parte della cittadinanza”.

Stando alla relazione, il ministro ritiene che “per la peculiare valenza pubblica che assume un’opera restituita al circuito legale e destinata ad attenuare l’emergenza abitativa a Foggia”, debbano essere ancora i commissari a seguire le procedure dell’intervento di ristrutturazione di un bene confiscato alla mafia in località Pietrafitta candidato a un finanziamento di 2,2 milioni del Pnrr per realizzare alloggi destinati a donne, giovani coppie e anziani autosufficienti che vivono in condizioni di esclusione.

Il progetto per il recupero del bene, “recentemente sgomberato da occupanti abusivi”, si legge nella relazione, è stato presentato anche alla Regione Puglia. A questo si aggiungono le “numerose progettualità” presentate sempre nell’ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, “tra le quali le 29 opere già ammesse a finanziamento per un valore complessivo di oltre 51 milioni di euro, a cui si sommano altri 8 progetti ancora da finanziare (di importo superiore ai 13,6 milioni di euro), destinate alla riqualificazione di vaste aree urbane e al potenziamento dei servizi pubblici essenziali”.

Quando il ministro scriveva, doveva essere ancora perfezionato l’affidamento in house del “delicato servizio di igiene urbana” all’Amiu e si riteneva necessario che fosse lo stesso organo commissariale a completare la procedura. Lo stesso dicasi per i servizi cimiteriali, nell’imminenza della scadenza del contratto con la concessionaria Pfc, che saranno oggetto di “una complessa procedura di gara”.Da ultimo, si menziona il programma triennale delle assunzioni di personale. Si osservava come fossero in fase di definizione le “procedure concorsuali” per il reclutamento di 70 unità lavorative. “Il rafforzamento dell’apparato amministrativo comunale, peraltro ancora deficitario rispetto al necessario, potrà consentire, in prospettiva, di avviare una riorganizzazione complessiva della macchina amministrativa – si legge – con l’obiettivo ultimo di migliorare la qualità dei servizi erogati alla cittadinanza”. 

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