Il presepe di Piazza del Popolo

’ ̀ SI FA? Non si fa? Siamo agli sgoccioli dal Natale e si va ancora sfogliando la classica margherita per decidere se si si farà

PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEL RENE 8 MARZO 2012
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50 TONNELLATE DI DPI DALLA CINA. CAMPO: “CE LA STIAMO METTENDO TUTTA”

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SI FA? Non si fa? Siamo agli sgoccioli dal Natale e si va ancora sfogliando la classica margherita per decidere se si si farà o meno il presepe in Piazza del Popolo. Il cuore del Natale manfredoniano. La gente, fedeli e non, è ansiosa di vedere se quello spazio al centro della piazza antistante palazzo San Domenico, il Municipio, sarà occupato o no dai personaggi che animano la rappresentazione della scena che da oltre duemila anni, puntualmente, caratterizza il Natale, la Natività appunto di Gesù Bambino. Una attesa fino ad ora andata delusa e a poche ore ormai dell’evento, non è certo che il presepe faccia la sua apparizione. Sarebbe uno smacco alla tradizione, al Natale, a tutta la città forestieri compresi.
A PARTE il significato profondo e condiviso dei manfredoniani per la rappresentazione della Natività, ci si era abituati a vedere quel presepio vivificato da personaggi a grandezza naturale costruiti appositamente da cartapestai della scuola sipontina. Perché non è stato eretto? Che succede? Si va domando la gente.
SUCCEDE che anche per questo simbolo della pace, della fratellanza, della condivisione cittadina, è finito negli ingranaggi malevoli, artificiosi e strumentali della pseudo politica-amministrativa che ha caratterizzato tutti gli eventi che si sono visti a Manfredonia. Oltre le luminarie, i lustrini, gli spettacoli, non ultima la ruota panoramica, accompagnati da tanto di sorrisi e selfie, c’è un mare di contrasti, inadempienze, competenze disattese, autorizzazioni vaganti e via dicendo con un campionario desolante e preoccupante.
PER I PRESEPE di Piazza del Popolo, sono corse una infinità di “voci” più o meno confermate o smentite. Non si è capito, nel rimpallo delle responsabilità, chi se ne sarebbe dovuto occupare, chi avrebbe dovuto pensare alla spesa (qualche migliaio di euro), se occorressero delle autorizzazioni e così via dicendo. Punto fermo è che i “pupi” sono di proprietà del Comune; le spese annuali riguardano gli eventuali ritocchi, il trasporto, il montaggio. Quisquilie, avrebbe detto Totò. Ci sono stati dei cittadini che si sono offerti di sostenere le spese ma a quanto pare neanche tale offerta è stata organizzata. A questo punto, alla vigilia della sacra nascita, la speranza è risposta in un miracolo.
Michele Apollonio

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