Riscaldamenti, il vademecum con le misure taglia-consumi

Una guida per agevolare l’attuazione delle misure di contenimento dei consumi di metano per il riscaldamento domestico sulla base del recente decreto

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Una guida per agevolare l’attuazione delle misure di contenimento dei consumi di metano per il riscaldamento domestico sulla base del recente decreto del ministero della Transizione Ecologica. Da Enea anche un decalogo con dieci regole pratiche per risparmiare

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Da Enea arriva il vademecum ‘Indicazioni essenziali per una corretta impostazione degli impianti di riscaldamento a gas’ che ha lo scopo di agevolare l’attuazione delle misure di contenimento dei consumi di metano per il riscaldamento domestico sulla base del recente decreto del ministero della Transizione Ecologica (n. 383 del 6 ottobre 2022).

“La prima parte del manuale richiama le prescrizioni legislative dettate dal ministero e illustra al cittadino i principali sistemi di gestione degli impianti di riscaldamento di tipo domestico. La seconda, invece, fornisce indicazioni pratiche per la regolazione degli impianti nelle abitazioni, in base ai dispositivi di regolazione e controllo installati”, spiega Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento Enea di Efficienza Energetica. La guida, che gli amministratori di condominio dovranno distribuire ai condòmini, contiene istruzioni operative su accensione e spegnimento degli impianti a inizio e fine stagione di riscaldamento, sulla regolazione della temperatura dell’acqua calda sanitaria e di mandata degli impianti per settare la temperatura interna delle abitazioni a un massimo di 19°C, salvo eccezioni.Enea ha calcolato che queste misure amministrative, se attuate dall’80% delle famiglie italiane, possono comportare un risparmio nazionale di 2,7 miliardi di mc di metano e circa 180 euro mediamente in meno all’anno in bolletta per utenza. Il vademecum fornisce istruzioni anche sui corretti comportamenti quotidiani, disciplinando espressamente modalità e tempi per garantire il necessario ricambio d’aria negli ambienti climatizzati. “Rinnovare l’aria che respiriamo permette di eliminare batteri e sostanze inquinanti. Tuttavia, per cambiare l’aria in un’abitazione è sufficiente mantenere aperte le finestre per pochi minuti, più volte al giorno, preferibilmente durante le ore più calde e quando il riscaldamento non è in funzione”, evidenzia Bertini che sottolinea come sia importante anche mantenere il giusto livello di umidità nell’ambiente installando un termo-igrometro. “Al di sotto del 40% di umidità in casa – conclude – il clima diventa troppo secco e batteri e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione, favorendo malattie respiratorie. Al di sopra del 70%, invece, si forma condensa sulle parti fredde dell’edificio, come le pareti perimetrali e le finestre, che può portare alla formazione di muffe e conseguenti allergie”.

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