Puglia:ventenne chiede denaro a un prete per non diffondere il video di un bacio nel confessionale: arrestato. “Mi ha molestato”

Avrebbe chiesto alcune migliaia di euro ad un prete, minacciandolo che in caso di mancato pagamento avrebbe diffuso un video contenente le presunte mo

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Avrebbe chiesto alcune migliaia di euro ad un prete, minacciandolo che in caso di mancato pagamento avrebbe diffuso un video contenente le presunte molestie subite durante la confessione, compreso l’accenno di un bacio sulle labbra da parte del parroco. Con l’accusa di estorsione, è finito nel carcere di Bari un 20enne di Andria. Il giovane, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ora promette che dirà tutto al pm inquirente del Tribunale di Bari, Giuseppe Dentamaro, al quale i suoi difensori hanno chiesto l’interrogatorio per chiarire tutti i contorni della vicenda che – spiegano – “non ha rilevanza penale”.

Bari, ventenne chiede denaro a un prete per non diffondere il video di un bacio nel confessionale: arrestato. "Mi ha molestato"

Il prete, che opera in un comune della Città metropolitana del capoluogo pugliese, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe inizialmente ceduto alle pressioni del ragazzo, facendo alcuni bonifici, ma poi avrebbe deciso di rivolgersi ai carabinieri e di denunciare le presunte ed insistenti richieste estorsive. Sono scattate le indagini e il 20enne è stato arrestato e portato in carcere. La ricostruzione dei fatti della pubblica accusa viene respinta dai legali del giovane, gli avvocati Raffaele Losappio e Giangregorio De Pascalis, che ritengono necessario un approfondimento investigativo e, per questo, hanno chiesto al pm inquirente di interrogare il loro assistito.

“Contestiamo la materialità del fatto, e quindi l’ipotesi estorsiva. Qualche parola è stata travisata. Ci riserviamo – afferma l’avvocato De Pascalis – di spiegare tutto al pubblico ministero al quale abbiamo già chiesto l’interrogatorio del nostro assistito che dovrà riferire le circostanze specifiche della vicenda che a nostro avviso non assume i contorni dell’estorsione, ma qualcosa che non ha rilevanza penale”. Secondo quanto spiegato dai legali, inoltre, non ci sarebbe stato “nessun bonifico in favore del ragazzo”, così come il presunto video, di cui si parla nell’ordinanza di custodia cautelare, è “inesistente”.

Questa circostanza è stata confermata dalle indagini finora compiute dai militari dell’Arma. In particolare, dopo il sequestro del telefonino del 20enne al momento dell’arresto, il device è stato analizzato dai carabinieri e all’interno non sono state trovate né le immagini né i video delle presunte molestie subite nel confessionale.

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