50mila euro da Energas per la campagna elettorale di Di Maio. Ex ministro nel 2015 disse “no” all’impianto di Manfredonia

Trecentomila euro di donazioni a fronte di un consenso elettorale che ha intercettato lo 0,6% degli italiani che si sono recati al voto il 25 settembr

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Trecentomila euro di donazioni a fronte di un consenso elettorale che ha intercettato lo 0,6% degli italiani che si sono recati al voto il 25 settembre scorso. Un investimento a fondo perduto, al ministro degli Esteri e fondatore di Impegno civico Luigi Di Maio, foraggiata da insospettabili. La lista dei benefattori, esaminata da Il Fatto Quotidiano, contiene 44 voci con gettoni compresi tra i 500 e i 50 mila euro.

Tra loro, come racconta Stylo24, c’è anche Alfredo Romeo, imprenditore napoletano protagonista dell’inchiesta Consip, che ha finanziato la campagna elettorale con 10mila euro. Altrettanti sono quelli messi a disposizione da Vincenzo Federico Sanasi D’Arpe che nel 2020 fu nominato amministratore delegato di Consap (partecipata del Mef) sotto la regia del Movimento 5 Stelle. Stessa generosa donazione di 10mila euro è arrivata dall’Almas Partecipazioni Industriali, l’impresa di Paolo Scudieri, che è tra i soci del Comitato Leonardo, del quale lo stesso ministro è socio onorario.

Facendo scorrere la lista dei nomi e delle donazioni, balza all’occhio la generosa donazione di Energas: 50mila euro. L’azienda del patron Diamante Menale, tra le più importanti italiane di gpl, è quella stessa che si ricorderà è stata fortemente avversata a Manfredonia, dopo aver manifestato il proposito di un insediamento per quello che diverrebbe il più grande deposito di gpl d’Europa. Quella stessa azienda, Energas, contro cui Di Maio nel 2015 protestava per dire “No”.

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