Nuovo Governo, niente Viminale per Salvini. Le altre ipotesi, da Tajani a Nordio

Dalla «notte del riscatto» al silenzio del giorno dopo. Giorgia Meloni sceglie l’assenza e un profilo basso, poche ore dopo il trionfo del suo partito

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Dalla «notte del riscatto» al silenzio del giorno dopo. Giorgia Meloni sceglie l’assenza e un profilo basso, poche ore dopo il trionfo del suo partito schizzato al 26% alle elezioni politiche del 25 settembre. Ma la leader di Fdi è già al lavoro sul programma e il governo che probabilmente guiderà. In attesa dei dati dei collegi proporzionali e soprattutto delle decisioni del Quirinale, la leader romana si mette avanti sui dossier più caldi. A farle “tremare i polsi” (suo il copyright) sono soprattutto i conti pubblici da gestire, e che rischiano di diventare cruciali anche per i rapporti con l’Europa. Da qui il lavoro sulla squadra di governo, in particolare sulle caselle più sensibili alias i ministeri di Economia, Interno, Difesa,Giustizia ed Esteri.

Il Viminale | Ministero dell'Interno

Ipotesi Panetta all’Economia

Circolano voci che punterebbe a piazzare almeno 14 esponenti del suo partito e allo stesso tempo gestire i rapporti con gli alleati, Lega e Forza Italia, nessuno dei due in versione dimessa. Bocche cucite però sul toto ministri. Per ora, quindi, si parla di criteri, con la preferenza per un esecutivo prettamente politico, come più volte ribadito in campagna elettorale. Discorso a parte, però, sull’Economia, scelta delicatissima e attesissima dall’Europa e dai mercati. L’obiettivo è avere una figura di prestigio internazionale, ma allo stesso tempo affidabile politicamente. Da tempo i rumors riferiscono che come successore del ministro all’Economia Franco, FdI pensi a Fabio Panetta, economista ed ex direttore generale della Banca d’Italia, dal primo gennaio 2020 membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea.

Tajani punta alla Farnesina

Nei giorni scorsi Meloni ha avuto con lui due colloqui a stretto giro. Ma secondo più fonti, al momento Panetta punterebbe alla guida di Bankitalia, al posto di Visco. Tuttavia, i numeri decisamente ampi della nuova maggioranza potrebbero alla fine convincere Panetta ad accettare l’incarico. Altra poltrona da scegliere è quella degli Esteri. Oltre all’ex ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, ad ambirci è pure Antonio Tajani, forte della sua esperienza europea con il suo profilo moderato, europeista e atlantista. In subordine, il coordinatore azzurro penserebbe alla presidenza della Camera o potrebbe ’correre’ per la Difesa.

A Salvini un ministero (ma non il Viminale)

Voci dicono che Giorgia stia trattando con Matteo Salvini ma pure con il governatore veneto Luca Zaia, che ammette la performance deludente del partito. Intanto al ’capitano’ potrebbero offrire un ministero (ma probabilmente non il Viminale). Giulia Bongiorno sarebbe un altro nome papabile ma non alla Giustizia perchè lì punterebbe Carlo Nordio, in quota FdI. Da Fdi potrebbero arrivare anche il prossimo ministro delle Riforme costituzionali, ovvero l’ex presidente del Senato, Marcello Pera, neo-eletto a palazzo Madama dopo la chiamata della Meloni, che lo vorrebbe artefice della delicata riforma in chiave semi-presidenzialista della Repubblica. Rumors danno dentro all’esecutivo – per la loro esperienza e competenze – l’attuale presidente del Copasir Adolfo Urso, e Fabio Rampelli, già vicepresidente della Camera, che potrebbe approdare alle Infrastrutture (oppure ai Beni culturali o all’Ambiente).

Le altre pedine

Per Ignazio La Russa, braccio destro dalla leader di via della Scrofa, invece, potrebbe esserci il ritorno alla Difesa, dove già è stato nel 2008 con Berlusconi, o, secondo gli ultimi boatos, rivestirà l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio (con deleghe da definire e assegnare in seguito). Nomi che circolano anche quelli della senatrice azzurra, Licia Ronzulli, fedelissima di Arcore (alla Sanità) e della presidente dei senatori Anna Maria Bernini, già ministro per le Politiche dell’Unione Europea, mentre si parla di Alessandro Cattane o, attuale responsabile dei Dipartimenti del partito forzista, allo Sviluppo economico come viceministro. Circola anche il nome del sottosegretario uscente alla Difesa, Giorgio Mulè, dato papabile ancora alla Difesa o al Sud.

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