Il caro bollette spaventa la sanità, prestazioni a rischio.

La crisi energetica mette a rischio la sanità. Il caro bollette spaventa anche Asl e ospedali. Al punto che alcuni privati potrebbero trovarsi nell’im

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La crisi energetica mette a rischio la sanità. Il caro bollette spaventa anche Asl e ospedali. Al punto che alcuni privati potrebbero trovarsi nell’impossibilità di garantire le prestazioni. La Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere ha già chiesto un contributo extra per sterilizzare i maggiori costi sostenuti, stimati in 500 milioni (+30%) già all’inizio dell’anno. Ma, al momento, sarebbe arrivato un sostegno di meno della metà (200 milioni).

Risorse, sottolinea Fiaso, che con i nuovi rincari si riveleranno “insufficienti”. Per questo il presidente Giovanni Migliore spiega: “Non si tratta semplicemente di semplici voci di uscita in un bilancio, ma di servizi per il cittadino e per i pazienti: la stagione post-emergenziale richiede la disponibilità di tutte le risorse possibili per recuperare le prestazioni sospese e far fronte agli impegni presi con i cittadini”. Oltre alle maggiori spese per l’energia, Asl e ospedali dovranno far fronte agli importi contrattuali lievitati da parte delle aziende fornitrici di servizi: “In qualche caso, stanno già chiedendo la revisione dei prezzi”, sottolinea Migliore. “Il risparmio energetico, inoltre, per quanto possibile, negli ospedali è marginale – aggiunge Migliore – perché è estremamente difficile ridurre il consumo energetico, considerando il grande numero di macchinari che devono necessariamente essere attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7″. Su apparecchi di radiodiagnostica, tac e pet e sul necessario funzionamento delle sale operatorie nonché delle delle terapie intensive “non ci possono essere risparmi”. Anche il settore privato inizia ad agitarsi: il Gruppo San Donato stima nel 2022 un “aumento dell’890% del costo del gas di circa e del 260% di quello dell’energia elettrica” e chiede di “inserire le aziende ospedaliere ‘a pieno titolo’ nell’elenco delle imprese energivore e gasivore”.

Casa Sollievo della Sofferenza: “Un delirio, può essere colpo di grazia”

Particolarmente complicato lo scenario nella città di San Pio. L’ospedale voluto dal frate di Pietrelcina continua a scontare una enorme sofferenza di bilancio. Il Covid aveva fatto lanciare l’allarme al direttore generale Michele Giuliani. Ma finora, nonostante l’impegno del Vaticano e le parole rassicuranti del governatore Michele Emiliano, non c’è stato alcun progresso. Nemmeno sullo sblocco dei finanziamenti per il nuovo ospedale. “Un delirio dopo l’emergenza Covid – dice  il manager -, i costi energetici a breve saranno decuplicati. Stiamo provando a fare previsioni sul 2023, con il gas che passerà da 3 centesimi a 3 euro. Parliamo di diversi milioni di euro, circa 10 per l’anno prossimo. Tutto a fronte di tariffe invariate e aumenti di altri fattori produttivi. Questo può essere il colpo di grazia per noi”.

“Energia e gas sono vitali per gli ospedali – aggiunge -, siamo energivori al pari delle aziende di produzione. Acceleratori lineari, grandi macchine, riscaldamenti, sono elementi imprescindibili in sanità, perché abbiamo la necessità di garantire il servizio h24 e 7 giorni su 7. Al momento non c’è nessuna discussione su questo, nessun tavolo aperto. Leggiamo di sostegni per le piccole e medie imprese, ma per gli ospedali non è previsto nulla. C’è un’alta questione di vitale importanza, quella delle scorte di gas: se non ci diamo una mossa, rischiamo di esserne sprovvisti in autunno e nei mesi invernali”. Sulla tenuta delle stesse prestazioni sanitarie nessuno vorrebbe sbilanciarsi, ma lo spettro aleggia. “Le stiamo tentando tutte – ammette Giuliani -, saremmo persino pronti con un parco impianto di rinnovabili (qualche mW), da collegare al nuovo green Hospital”. Tito Salatto, presidente Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) Puglia, ha un’unica ricetta: “Tutte le strutture sanitarie devono essere esentate da tutti aumenti, non c’è altra via e non ci sarebbe nemmeno il bisogno di dirlo”. Sempre a Foggia, i vertici del Gruppo Telesforo e di Universo Salute da tempo lanciano l’allarme, al punto da aver adottato misure straordinarie di contenimento della spesa per salvaguardare la sostenibilità delle cliniche. Le bollette, infatti, sono passate da poco più di 300mila euro a oltre un milione nel primo semestre di quest’anno.

San Giovanni Rotondo Gargano, Isole Tremiti e Daunia Puglia - Locali d'Autore

Il Policlinico “Riuniti” di Foggia avrà “effetti significativi in bilancio”. Ne è convinto il commissario straordinario Giuseppe Pasqualone. “Stiamo verificando l’impatto sui conti dell’aumento vertiginoso dei costi energetici – chiosa -, per l’inverno la vedo nera. Questa è la mazzata finale per le famiglie, le imprese e la sanità. Per i privati non c’è peraltro nessuna possibilità di sostenere gli aumenti, non c’è alcuna norma che lo prevede. Dopo le famigerate ‘spese Covid’, ora è arrivata questa tegola enorme”. Poi aggiunge: “Ogni impresa va garantita, altrimenti salta tutto. Le risorse di cui si parla per l’abbattimento delle bollette, circa 30 miliardi, dovrebbero essere destinate alla rivoluzione green, alle energie alternative, all’autoproduzione. Solo che non se ne parla nemmeno”. Proprio come il Deu, il “nuovo” ospedale da qualche mese pienamente operativo con il Pronto soccorso: un monoblocco enorme, costato più di 65 milioni di euro, senza nemmeno l’idea dell’autosostenibilità energetica.

 

 

fonte Immediato

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