Politiche 2022, la lentezza di una campagna elettorale in cui tutto sembra già scritto. Favoriti e outsider

Sono stati i giorni di Giuseppe Conte, capolista alla Camera in Capitanata per il M5S, e sicuro eletto del territorio, tanto da far sperare anche la s

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Sono stati i giorni di Giuseppe Conte, capolista alla Camera in Capitanata per il M5S, e sicuro eletto del territorio, tanto da far sperare anche la seconda in lista al plurinominale, l’avvocata sanseverese Carla Giuliano e in subordine il terzo Giorgio Lovecchio. “Sono qui a casa e ci torno sempre con grande piacere, l’affetto delle persone si tocca con mano. Ho sempre detto che non facciamo la politica guardando i sondaggi, ci danno per aver superato anche la Lega, il Pd ha fatto una scelta cinica e agita lo spauracchio delle destre. Avrebbe dovuto pensarci prima”, ha detto l’ex premier. Spera nell’effetto Conte, l’ex senatore Marco Pellegrini, oggi candidato solo all’uninominale camerale nel collegio Foggia-San Severo-Lucera e Monti Dauni, senza alcun paracadute.

Mancano solo 23 giorni alla fine della campagna elettorale, ma i motori appaiono, come in tutto il Paese, abbastanza svuotati. Fatta eccezione per chi già aveva una sua macchina comunicativa, come i 5 Stelle appunto o anche la Lega o l’uscente Nunzio Angiola o il vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese, per gli altri candidati al Parlamento, complice anche il riordino delle frequenze televisive e il divieto di 6×3, ci sono ancora tempi lenti per la “propaganda”.

Secondo molti, la campagna sarà debole fino alla fine, perché viene percepita come già scritta. Se si escludono i collegi uninominali, ancora incerti, nonostante il vento che soffia da destra con i meloniani sopra il 24% nelle rilevazioni sondaggistiche nazionale, il resto è già quasi delineato.

Verso l’elezione il dem Raffaele Piemontese e come lui anche il capolista dei Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra, che a differenza dell’assessore regionale ha deciso di non disputare anche la partita del collegio uninominale camerale. “I temi, le proposte, le soluzioni: questo ci interessa. Non le strumentalizzazioni, non le beghe da competizione. Noi di Fratelli d’Italia siamo pronti a risollevare il nostro Paese in questo momento estremamente complesso. A me personalmente importa lavorare bene, con la serietà e l’impegno che mi contraddistinguono da sempre. Per la mia terra, con la mia terra: quella dei miei genitori, dei miei nonni, delle mie radici e dove ho scelto di costruire il mio futuro”, è quanto scrive l’ex presidente dell’Ataf, amico personale di Giorgia Meloni e Marcello Gemmato.

Più incerta invece la condizione del leghista Joseph Splendido, consigliere regionale piazzato a sorpresa dal partito al secondo posto nel listino alla Camera dopo la friulana Vannia Gava, che stando ai sondaggi dovrebbe vincere il suo collegio maggioritario a Pordenone e “regalare” Roma al legale foggiano col nome francese. Sempre che la Lega si mantenga sopra il 9%, con cifre più basse Splendido potrebbe doversela giocare nuovamente con i colleghi di partito pugliesi, in particolare con il leccese Roberto Marti.

FORZA ITALIA

Deve lavorare per essere eletto, pancia a terra, il consigliere regionale azzurro manfredoniano Giandiego Gatta. Quel che accade nella sua città, tra agguati e possibili nuove infiltrazioni, non aiuta di certo il centrodestra ad essere compatto, ma Gatta, al netto delle schermaglie con il sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti, può contare su molti fedelissimi. Da Carpino a Ischitella, passando per il Gargano interno con il forte sostegno della famiglia Cera. Ed è soprattutto la Bat che potrebbe trainarlo.

Spera in una percentuale lusinghiera per scattare a Palazzo Madama Nunzio Angiola, secondo nel listino senatoriale dopo la renziana Teresa Bellanova, laddove invece dovrebbe essere pura testimonianza per i vari candidati locali del terzo polo, Rosa Cicolella, Chiara D’Errico, Nino Danaro e Lorenzo Frattarolo, quarto nel listino e candidato anche all’uninominale Senato. Molto difficile anche la riconferma di Marialuisa Faro, capolista del partito di Luigi Di Maio.

LE SFIDE FEMMINILI

Sono sfide femminili quelle dei collegi uninominali foggiani per lo scacchiere bipolare. Centrodestra e centrosinistra hanno affidato i posti non garantiti alle donne. Alla Camera il volto nuovo dei dem Valentina Lucianetti dovrà vedersela con la cattolica emiliana Eugenia Roccella, candidata meloniana catapultata in Puglia. A correre contro di loro Marco Pellegrini appunto per il MoVimento e Nino Danaro per la Lista Calenda.

Al Senato la competizione è tra la cerignolana Teresa Cicolella, che in alcuni territori dove è ignota potrebbe in parte beneficiare del traino del capolista Pd Francesco Boccia, e la meloniana e fittiana doc Annamaria Fallucchi, la donna più votata del centrodestra pugliese alle scorse regionali del settembre 2020. “Il centrodestra è una coalizione coesa e compatta con un programma unitario. Tra le proposte in campo è l’unica in grado di dare al Paese un governo stabile con un indirizzo chiaro”, ha rilevato l’imprenditrice che è tra coloro che sta macinando già centinaia di chilometri in tour.

Con Fallucchi e Cicolella anche Gisella Naturale, seconda nel listino senatoriale plurinominale e penstellata più votata di Puglia alle Parlamentarie del MoVimento, la quale avrebbe volentieri fatto a meno della sfida diretta, che sarebbe dovuta essere affidata a Pino Aprile, e il renzianissimo Lorenzo Frattarolo.

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