Puglia, estate da favola ma pesa il caro-energia

Vacanze al tramonto, l’estate ha imboccato il rettilineo finale ma le settimane che separano la stagione dal «si chiude» potrebbero riservare un r

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Puglia, estate da favola ma pesa il caro-energia

Vacanze al tramonto, l’estate ha imboccato il rettilineo finale ma le settimane che separano la stagione dal «si chiude» potrebbero riservare un ritorno di fiamma di arrivi, prenotazioni, presenze. È l’auspicio di albergatori, balneari, titolari di agriturismi e masserie. La sezione Turismo di Confindustria Puglia traccia un primo bilancio dell’estate 2022, il coordinatore Massimo Salomone concentra il focus su due aspetti: «I dati ufficiali arriveranno ad ottobre, intanto registriamo un andamento molto positivo. Alla fine il 2022 sarà archiviato come un anno record per numero di presenze, arrivi, prenotazioni. Ho questa sensazione. Il rovescio della medaglia è che il caro-energia è fonte, in questo momento, di grande preoccupazione per gli imprenditori. Bisogna intervenire quanto prima, altrimenti ci saranno ripercussioni molto pesanti sul settore».

Agosto è agli sgoccioli: bilancio dei primi mesi estivi e previsioni per le prossime settimane?
«È stata una stagione eccezionale per la Puglia. Avremo nuovi primati, ne sono certo. Dal weekend del 25 aprile in poi, è stato un crescendo, al di là del presunto calo di luglio evidenziato da qualcuno. Noi abbiamo registrato una crescita continua. L’anno scorso settembre e ottobre furono due mesi meravigliosi, una coda bellissima che allungò l’estate e premiò la nostra regione. Mi auguro che possa ripetersi questo fenomeno anche quest’anno, le premesse ci sono. Abbiamo avuto in questi mesi un turismo meno di prossimità rispetto al 2021, in compenso c’è stato il grande ritorno degli stranieri».

Puglia che piace ai turisti, eppure è indicata nel report del Post Office come una delle mete più costose al mondo.
«Non dobbiamo permettere che passi questo messaggio, altrimenti si crea il cliché e poi toglierselo di dosso diventa difficile. Peraltro è una conclusione che non corrisponde alla realtà. Non siamo affatto una delle zone dove si spende di più per trascorrere le vacanze. Ad esempio la Croazia, che tanti pensano sia economica, non lo è: è più cara della Puglia e offre servizi di qualità inferiore ai nostri. Cito la Croazia perché è uno dei principali nostri competitor, per vicinanza geografica. A Dubrovnik un parcheggio per l’auto costa 10 euro all’ora, per cenare in un ristorante di media qualità si spendono non meno di 50-60 euro a persona. Lo stesso vale per alcune isole della Grecia, come Mykonos e Santorini, che non sono affatto convenienti come si crede».

Destagionalizzare resta il verbo da coniugare, per dare ulteriore slancio al turismo in Puglia?
«Assolutamente sì. Confindustria le sue proposte in merito le ha fatte, nei tavoli partenariali, e ne porterà delle altre nei prossimi incontri. Bisogna puntare molto, secondo noi, sul settore dei congressi e sul turismo sportivo, migliorare i collegamenti, nei trasporti, per quanto riguarda il cosiddetto “ultimo miglio”, i tratti finali che portano alle strutture ricettive e ai siti Unesco, dato che aeroporti e porti stanno operando benissimo: il traffico aereo e le crociere stanno facendo registrare numeri straordinari. E poi cercare di affrontare, con sostegni alle imprese o in altro modo, il grande problema del caro-energia. Le bollette sono diventate insostenibili, la spesa è triplicata. Se si continua così, gli imprenditori saranno costretti a chiudere prima le attività o aprirle dopo, perché in bassa stagione, con tariffe ridotte, non è conveniente restare aperti, rispetto ai costi da sostenere in tema di utenze».

L’abusivismo pesa ancora molto sul settore, su chi opera rispettando le regole.
«Il sommerso c’è, soprattutto parlando di case vacanze e b&b, e va combattuto. Non è semplice farlo: i Comuni dovrebbero assicurare maggiori controlli ma sono alle prese con la carenza del personale di polizia municipale».

Truffe e risse gli altri effetti collaterali dei grandi flussi turistici in Puglia, episodi del genere si sono registrati soprattutto in Salento.
«Quando c’è una concentrazione molto alta di persone in un’area è naturale che certi equilibri possano saltare. Gallipoli ha 21mila abitanti, ad agosto credo che arrivi ad ospitare 150mila persone, se non di più. Ma anche su questo fronte si sta facendo molto, per contenere questo fenomeno».

Cosa dà alla regione una marcia in più nel turismo?
«PugliaPromozione e Apulia Film Commission hanno fatto un gran lavoro nel promuovere l’immagine della Puglia. Offriamo percorsi religiosi e culturali di grande fascino, un’enogastronomia che tutti ci invidiano, 800 chilometri di costa, siamo bagnati da due mari. Acque meravigliose, tramonti splendidi, borghi fantastici. Io sono di Bari e amo tutta la Puglia, dal Gargano al Salento. Vieste è come se fosse una seconda casa, per me. Monte Sant’Angelo ha tesori straordinari. Sono innamorato di tutta la regione. Dobbiamo preservarla e valorizzarla, tutti insieme. Se c’è gioco di squadra, si può crescere ancora».

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