Rsa Stella Maris i nomi degli arrestati

La polizia di Foggia ha arrestato quattro OSS (operatori socio-sanitari), tutti ai domiciliari, che lavorano in una Rsa dell'hinterland di Manfred

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La polizia di Foggia ha arrestato quattro OSS (operatori socio-sanitari), tutti ai domiciliari, che lavorano in una Rsa dell’hinterland di Manfredonia. Sono indagati per maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di alcuni pazienti ricoverati nella residenza, insieme a una quinta persona.

Tutto è scattato a giugno scorso da una lettera anonima in cui venivano raccontati episodi di maltrattamenti, compresa una chiavetta Usb recapitata alla polizia di Manfredonia contenente file audio e video su cui erano state registrate le urla di un’anziana. A quel punto sono state installate telecamere che hanno permesso di dimostrare reiterati abusi, fisici e psicologici, nei confronti di pazienti anziani e con patologie invalidanti. Uno degli indagati è accusato anche di violenza sessuale.

«La proprietà e la direzione della Stella Maris non hanno alcuna responsabilità e risultano danneggiate dalle condotte dei dipendenti, che saranno immediatamente sottoposti a sospensione cautelare». Lo ha detto Michele Vaira, legale rappresentante della Rsa di Manfredonia (Foggia).

«Ti ammazzo, ti butto giù, bufalo, storpia». E poi ancora schiaffi sul volto, pugni, spintoni afferrandoli per i capelli colpendoli con cinture, asciugamani e soffioni per la doccia. Sono solo alcuni dei maltrattamenti inferti dai quattro operatori sociosanitari della RSA «Stella Maris» di Manfredonia (Foggia) arrestati e posti ai domiciliari dalla squadra mobile su ordinanza del Gip di Foggia Roberta di Maria. 14 in tutto le vittime, tutte ultra 80enni e in alcuni casi affette da patologie senili, dei maltrattamenti perpetrati dagli indagati; per due anziani gli investigatori hanno anche riscontrato violenze sessuali. Ai domiciliari finiscono: Antonio Vero (il solo a dover rispondere anche di violenza sessuale) di 42 anni; Mariano Paganini di 25, Michele Salcuni di 37 e Domenico Nuzziello di 31. L’indagine è partita dalla denuncia sporta da un operatore sociosanitario che il 30 maggio si è presentato in commissariato sostenendo di aver assistito in prima persona a maltrattamenti fisici e verbali ad alcuni degli ospiti della RSA da parte dei suoi colleghi indicando anche i presunti responsabili. Tuttavia lo stesso per timore di ritorsioni nei suoi confronti decise in quella circostanza di non sporgere denuncia.

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