Da “eroi” in corsia contro il Covid a disoccupati, nel Foggiano a rischio circa 700 tra infermieri e Oss

Non arrivano rassicurazioni da Bari per la maxi platea di infermieri e operatori socio sanitari assunti per l’emergenza Covid in provincia di Fogg

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Non arrivano rassicurazioni da Bari per la maxi platea di infermieri e operatori socio sanitari assunti per l’emergenza Covid in provincia di Foggia. L’allarme lo aveva lanciato qualche giorno fa al nostro giornale il commissario straordinario del Policlinico “Riuniti” di Foggia, Giuseppe Pasqualone. “La Regione Puglia dovrà intervenire. C’è una platea di circa mille persone a tempo determinato, prevalentemente infermieri e operatori socio sanitari, a cui va data una risposta. Noi ci auguriamo di non perderlo questo personale – aveva dichiarato -. In tutta la Puglia ci sono circa 3mila infermieri a tempo determinato, di questi 540 sono a Foggia. Ovviamente ci auguriamo che vengano offerte garanzie agli aventi diritto, per farlo la Regione dovrà rivedere i tetti di spesa perché al momento non abbiamo risorse”.

Tutti questi operatori sono stati considerati per diverso tempo gli “eroi” in corsia, avendo affrontato i momenti più critici della pandemia. Ora, però, potrebbero essere mandati a casa. Ad un centinaio di Oss in servizio con contratto a tempo determinato negli ultimi due anni al policlinico di Foggia è già stato dato il benservito. Ma l’imbuto più importante si paleserà a fine giugno, quando scadranno i contratti di seicento tra infermieri professionali e Oss al Policlinico, più altri 100 all’Asl non sono più da considerarsi nei ranghi del maggior ospedale della Capitanata e negli altri tre grandi nosocomi in provincia (Cerignola, San Severo, Manfredonia).

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