Salute, 1 pugliese su 3 va dallo psicologo, il 13% dopo la pandemia

Un pugliese su tre (circa un milione e mezzo) ha usufruito, almeno una volta nel corso della propria vita, di un colloquio o di un intervento da p

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Salute, 1 pugliese su 3 va dallo psicologo, il 13% dopo la pandemia

Un pugliese su tre (circa un milione e mezzo) ha usufruito, almeno una volta nel corso della propria vita, di un colloquio o di un intervento da parte di uno psicologo. E’ il risultato del sondaggio condotto BiDiMedia per l’Ordine regionale degli psicologi tra i cittadini pugliesi maggiorenni fra il 9 dicembre 2021 ed il 23 gennaio 2022. Il dato, rivela lo studio, cresce fino al 38% tra le donne, al 46% tra gli under 45 e al 44% tra chi ha un titolo di studio elevato. E se una parte di popolazione (il 18%) dichiara di aver avuto bisogno di un supporto anche prima dell’avvento del Covid, ben il 13% afferma di aver preso consapevolezza di tale necessità proprio durante l’emergenza Covid «a testimonianza – commenta il presidente degli psicologi pugliesi Vincenzo Gesualdo – della serie di problematiche psichiche portate a galla dall’epidemia, per molto tempo rimaste nascoste e che, una volta manifestatesi, non è più possibile tornare a celare». I rispondenti al sondaggio chiedono inoltre una maggiore presenza di figure specialistiche nei servizi Asl quali il consultorio (55%) e nei centri per le famiglie (38%), accogliendo con grande soddisfazione (83% di risposte positive) la sperimentazione proposta dalla Regione Puglia che prevede l’affiancamento al medico di medicina generale di uno psicologo. Ancora più positiva (86%) l’opinione sulla legge che inserisce lo psicologo in ogni scuola. «Abbiamo più volte denunciato l’insufficienza di presìdi psicologici sul nostro territorio – spiega Gesualdo – e la necessità di essere presenti sul territorio. Abbiamo sperimentato che la salute non è identificabile con il guarire ma investe il prendersi cura della persona nella sua totalità e nelle sue fragilità. Così come esiste un medico di famiglia, dovrebbe esistere uno psicologo di famiglia».

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