Mondo dello spettacolo, la Puglia soffre

Si rialza il grido del mondo dello spettacolo pugliese. Si sta facendo di tutto per tornare alla normalità dopo più di due anni vissuti tra lockdo

FESTA PATRONALE 2023 SPECCHIO DI QUESTO MISEREVOLE TEMPO
Ucraina: russi vicini a Kiev, bombe nei sobborghi
Serata di musica e solidarietà a Manfredonia “For Peace”

Mondo dello spettacolo, la Puglia soffre

Si rialza il grido del mondo dello spettacolo pugliese. Si sta facendo di tutto per tornare alla normalità dopo più di due anni vissuti tra lockdown, distanziamenti, mascherine green pass e vaccini dovuti alla pandemia del Covid-19. Sembra, però, che il tanto auspicato ritorno a respirare la vita di prima della pandemia, sia al momento un po’ latitante. Ne sanno qualcosa il mondo della cultura e dello spettacolo, tra i settori più penalizzati in fase di emergenza sanitaria, che ancora una volta sono pronti a rivendicare le proprie istanze. A dare voce a questa situazione è una nota dell’Agis di Puglia e Basilicata che precisa: «L’emergenza non è finita! Due anni di stop lavorativo, infatti, hanno piegato gli operatori dello spettacolo: teatri, cinema, compagnie di produzione e spettacolo viaggiante sono in crisi profonda». La priorità, quindi, è riportare i cittadini a frequentare i luoghi di spettacolo, così come è indispensabile intervenire per evitare la chiusura dei luoghi preposti a queste attività. Il lavoro capillare che fanno gli operatori dello spettacolo, è importante per una formazione di cittadini consapevoli e sensibili alle dinamiche sociali e culturali dei nostri territori. Così come necessari sono i grandi eventi pubblici per creare un’immagine della Puglia che possa arrivare in ogni angolo del pianeta. L’Agis prosegue ricordando che «sono necessari interventi urgenti e immediati, come già avviati in altre regioni di Italia, per non disperdere l’investimento pubblico e privato che si è fatto negli ultimi anni in Puglia. È assolutamente necessario ascoltare gli operatori e intervenire al più presto per evitare lo sgretolamento del sistema spettacolo che con tanta fatica migliaia di professionisti hanno contribuito a costruire». Infine, l’Agis rivolge un appello al presidente delle Regione Puglia Michele Emiliano, affinché intervenga immediatamente.

Per Francesco Santalucia, gestore del Mulcinema Galleria, pur essendo d’accordo con le misure di sicurezza non si spiega «perché quella delle sale cinematografiche è l’unica attività che prevede ancora le mascherine FFP2, quando sappiamo che, ad esempio, nelle discoteche, aggiungo per fortuna, non sono utilizzate? C’è una distorsione nel messaggio che arriva alla gente – prosegue Santalucia – come se i luoghi dove ci si può infettare sono i teatri e i cinema. Mi sembrava più giusto equiparare i nostri settori ad altri». In tutto questo però, non bisogna dimenticare la crisi esistente delle sale cinematografiche. «Sicuramente il settore è in una crisi pazzesca – aggiunge Santalucia -, perdiamo il 60% di fatturato. IL Covid non ha fatto altro che evidenziare e incrementare una serie di situazioni già preesistenti: l’uscita in contemporaneo di film tra piattaforme e sale, situazione della quale chiediamo al Ministro Franceschini una normativa per regolamentare il mercato. Il Ministro deve fare una scelta: salvare o non salvare le sale cinematografiche». Stessi problemi vengono riscontrati da Giuseppe Fraccalvieri, gestore della sala cinematografica d’essai Splendor. «La situazione è drammatica, perché il numero di presenze nelle sale si è ridotto al 60%. Le cause di questo calo sono legate alla disaffezione del pubblico? Disabitudine? Incapacità di affezionarsi alla visione collettiva in sala? Credo che in un momento interlocutore come questo, siamo destinati ad affrontare una sorta di purgatorio, nella speranza di mettere in campo una serie di misure che favoriscano il ritorno della visione del film nel suo luogo deputato, la sala. I set sono pieni, le produzioni e i festival aumentano, ma le sale sono vuote. È bene che ciascuno chiarisca qual è la sua parte in questa partita, compreso lo Stato».

Nel frattempo stamane, nello Spazio Murat di Bari, è stata convocata una conferenza sul tema: «Senza cultura non abbiamo futuro», all’incontro interverranno: Pino Gesmundo (Cgil Puglia), Antonio Castellucci (Cisl Pugli), Paola Bruno (Uil Puglia), Nicola Di Ceglie (Slc Puglia), Oronzo Moraglia (Fistel Cisl Puglia), Angela Mattia (Uilcom Puglia), Francesca D’Ippolito (C.Re.S.Co) e Vincenzo Bellini (Puglia Creativa). «L’incontro – spiega quest’ultimo – nasce d’intesa con le sigle Sindacali, Puglia creativa e C.Re.S.Co, per accendere un riflettore sulla necessità per la nostra regione di dotarsi di una visione pluriennale in cui la cultura possa essere una leva di sviluppo. Le azioni di ristoro e sostegno alle imprese e ai lavoratori non hanno ancora concluso l’iter procedurale e superiamo i 18 mesi di ritardo tra gli annunci delle misure e l’effettiva erogazione della misura al beneficiario. A questo si aggiunge un clima di totale incertezza rispetto alle politiche di sviluppo per l’annualità in corso e le annualità futuro». Per i rappresentanti dei sindacati (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Puglia), «non è più rinviabile un intervento concreto della politica regionale a sostegno del settore. Chiediamo alla politica, di ristabilire le condizioni che hanno permesso a questa Regione di affermarsi in questi anni come un importante territorio di riferimento per la produzione e sviluppo culturale nazionale e internazionale».

COMMENTI

WORDPRESS: 0