Mascherine al chiuso, in arrivo una proroga: dal 1° maggio nuove regole

L’utilizzo delle mascherine al chiuso, in scadenza il 30 aprile, potrebbe essere prorogato «in alcuni casi, come su mezzi di trasporto quali aerei

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Mascherine al chiuso in arrivo una proroga: dal 1° maggio nuove regole

L’utilizzo delle mascherine al chiuso, in scadenza il 30 aprile, potrebbe essere prorogato «in alcuni casi, come su mezzi di trasporto quali aerei e treni, ma anche negli ospedali, nelle Rsa e in alcuni uffici a particolare rischio di assembramento». È quanto ha dichiarato ieri all’Ansa il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. La proroga, precisa, «sarebbe di qualche settimana, in assenza di cambiamenti della situazione epidemiologica legata al Covid-19, ma ad ogni modo prevedo un’estate senza l’utilizzo delle mascherine». Una decisione in merito è attesa entro la settimana.

Sempre sul tema mascherine, è intervenuto il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta: «Dopo il lungo plateau, con un tasso di positività dei tamponi che si è mantenuto oltre un mese sul 15%, adesso siamo a quasi al 18% – ha sottolineato – i casi stanno leggermente aumentando, erano sui 58mila al giorno, adesso tornati sui 16mila. Bisogna vedere cosa succede in queste settimane, qualcuno parla già di effetto Pasqua. Una cosa è certa: siamo in una situazione di circolazione del virus molto alta. Quindi direi che serenamente possiamo mandare il Green pass in pensione il primo maggio, ma le mascherine al chiuso ce le dobbiamo tenere ancora per un po’. Ci sono diversi milioni di persone che non hanno ancora fatto la terza dose, quindi la campagna vaccinale non è finita».

la situazione E, in effetti, dopo essere scesa nei giorni scorsi al 15%, risale di un punto percentuale, tornando al 16%, l’occupazione dei reparti di «area non critica» da parte di pazienti Covid in Italia (un anno fa era al 32%). A livello regionale sono poche le oscillazioni e 5 le regioni che superano la soglia del 20%: Umbria (34%), Calabria (27%), Abruzzo (23%), Sicilia (22%), Basilicata (21%).

Sempre Agenas indica che in Italia è stabile, invece, al 4%, l’occupazione delle terapie intensive (un anno fa era, anche questa, al 32%) e nessuna supera la soglia del 10%.

Nel dettaglio, rispetto al giorno precedente, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area «non critica» da parte di pazienti con Covid-19 cala in Basilicata (21%) e Valle d’Aosta (11%). Mentre cresce in 4 regioni: Liguria (20%), Marche (18%), Pa Trento (15%), Umbria (34%). È stabile nelle restanti 15 regioni e province autonome: Abruzzo (al 23%), Calabria (27%), Campania (18%), Emilia Romagna (16%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (18%), Lombardia (11%), Molise (20%), Pa di Bolzano (7%), Piemonte (12%), Puglia (20%), Sardegna (19%), Sicilia (22%), Toscana (13%) e Veneto (10%).

Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cala in 5 regioni: Abruzzo (al 7%), Calabria (9%), Friuli Venezia Giulia (3%), Puglia (6%), Sardegna (7%). Mentre cresce in Liguria (8%) e Piemonte (4%). In Molise variazione non disponibile. È stabile nelle restanti 13 regioni e province autonome: Basilicata (al 4%), Campania (6%), Emilia Romagna (4%), Lazio (7%), Lombardia (2%), Marche (2%), Pa Bolzano (2%), Pa Trento (3%), Sicilia (6%), Toscana (4%), Umbria (9%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (2%).

puglia e basilicata Negli ultimi sei giorni in Puglia il tasso di occupazione dei posti letto da parte dei pazienti Covid è calato di due punti percentuali, mentre nei reparti di Medicina è rimasto stazionario e sopra la media nazionale. Nel dettaglio, dal 20 aprile ad oggi, nelle rianimazioni il tasso di occupazione è passato dall’8 al 6%, restando sopra la media nazionale che si attesta al 4%. Mentre nei reparti di Medicina il tasso di occupazione è fermo sempre al 20%, contro una media italiana del 16%.

Ieri in Puglia si sono registrati 3.036 nuovi casi di contagio da Coronavirus su 18.606 test (incidenza del 16,31%, in calo rispetto al 19% di lunedì) e 4 morti. I nuovi casi sono così distribuiti: 1.100 in provincia di Bari, 216 nella provincia Barletta-Andria-Trani, 322 in quella di Brindisi, 412 nel Foggiano, 573 nel Leccese, 372 in provincia di Taranto. Sono residenti fuori regione altre 34 persone. Dei 105.756 attualmente positivi in Puglia, 580 sono ricoverati in area non critica (lunedì 587) e 29 in terapia intensiva (lunedì 31).

In Basilicata sono emersi 604 positivi su 2.361 tamponi (molecolari e antigenici). Sono stati registrati anche sei decessi. Negli ospedali lucani sono ricoverate 89 persone, delle quali due in terapia intensiva. I lucani attualmente positivi sono 28.974, dei quali 28.855 in isolamento domiciliare. Il bilancio delle vittime lucane della pandemia è salito a 845, mentre finora sono state registrate 92.320 guarigioni.

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