Mosca testa nuovo missile intercontinentale

Ai difensori di Mariupol restano "poche ore". Dopo aver respinto l'ultimatum russo ad arrendersi, la resistenza disperata della città martire dell'

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Ai difensori di Mariupol restano “poche ore”.

Il convoglio in partenza da Mariupol © ANSA

Dopo aver respinto l’ultimatum russo ad arrendersi, la resistenza disperata della città martire dell’Ucraina è appesa a un filo.

I combattenti del reggimento Azov e i marines di Kiev continuano a lottare, asserragliati nell’acciaieria Azovstal insieme a centinaia di civili, tra cui molte donne e bambini, ma sanno che respingere l’assedio è ormai impossibile. “Il nemico è dieci volte più numeroso di noi”, ammettono, chiedendo al mondo di essere “salvati”. Tutto pur di non finire nelle mani dei nemici, che intanto preparano già la grande parata per celebrare la conquista il 9 maggio. A quasi due mesi dall’inizio del conflitto, il bastione strategico tra il Donbass e la Crimea è prossimo a cadere. Dalla prima linea delle barricate cittadine, confinata nell’enorme impianto siderurgico diventato il simbolo della resistenza, non arrivano però segnali di resa. Due inviti russi a deporre le armi sono andati a vuoto, l’ultimo nel pomeriggio di mercoledì. “Ordigni potenti sono stati lanciati diverse volte, siamo stati bombardati anche dalle barche. Siamo sotto assedio. E’ un fronte a 360 gradi”, ha raccontato Svyatoslav Palamar, vicecomandante del battaglione Azov. “Potrebbero essere i nostri ultimi giorni, le nostre ultime ore”, ha detto in un disperato videomessaggio su Facebook il maggiore Sergey Volyn, comandante della 36/ma brigata dei marines, che aveva scritto anche al Papa, chiedendo a “tutti i leader mondiali” di aiutarli a fuggire in “un Paese terzo”.

Intanto il corridoio umanitario da Mariupol “non ha funzionato”. Lo affermano le autorità ucraine, che oggi speravano di evacuare dalla città assediata seimila civili, tra cui molte donne e bambini, ma sono riusciti a portarne via solo poche decine.

MICHEL A KIEV, CONFERENZA CON ZELENSKY –  “Chiediamo all’Europa di includere l’embargo al petrolio nel sesto pacchetto di sanzioni, altrimenti sarà una misura vuota”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel oggi a Kiev. “Siamo grati all’Ue per i cinque pacchetti di sanzioni già approvati ma secondo noi non sono abbastanza per firmare il finanziamento della guerra di Vladimir Putin”, ha aggiunto Zelensky chiarendo che anche il gas dovrà essere a un certo punto sanzionato. La Commissione Ue “sta lavorando al sesto pacchetto di sanzioni e il petrolio sicuramente ci sarà”, ha spiegato Ivo Schmidt, della direzione Energia della Commissione, intervenendo a nome dell’esecutivo di Bruxelles alla commissione Affari Esteri del Europarlamento. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto di essere ricevuto dal presidente russo Vladimir Putin e da quello ucraino Voldymyr Zelensky.IL MISSILE RUSSO – La Russia ha intanto detto oggi di aver testato con successo un nuovo missile balistico intercontinentale, il Sarmat, capace, secondo il ministero della Difesa, di “penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura”. Il presidente Vladimir Putin ha affermato che il nuovo missile darà garanzie di sicurezza alla Russia “contro le attuali minacce” e “farà riflettere coloro che stanno minacciando la Russia”. Il lancio è stato effettuato dalla base di Plesetsk, 800 chilometri a nord di Mosca, e il missile ha sorvolato gran parte dello sterminato territorio russo per colpire il poligono di Kura, nella regione della Kamchatka, nell’Estremo Oriente. Putin, nel congratularsi con le forze armate, ha affermato che “quest’arma non avrà pari al mondo per lungo tempo”, secondo quanto riferisce la Tass. Il nuovo test di un missile balistico intercontinentale da parte della Russia non è una “minaccia”. Lo ha detto il Pentagono sottolineando che si tratta di un’operazione di “routine”. Gli Stati Uniti erano stato informati, in base ad accordi internazionali, che la Russia stava pianificando il test di un missile balistico intercontinentale prima del lancio di oggi. Lo riferiscono due funzionari della Difesa Usa alla Cnn. Marcia indietro – intanto – del Pentagono che ieri aveva annunciato l’invio all’Ucraina, da parte dei paesi alleati ma non degli Stati Uniti, di aerei da combattimento. Lo ha detto il portavoce del dipartimento della Difesa John Kirby precisando che a Kiev sono stati inviati solo pezzi di ricambio per aerei. Anche l’aviazione ucraina aveva smentito in un post su Facebook di aver ricevuto dei caccia dagli alleati. “L’Ucraina non ha ricevuto nuovi aerei dai partner!”, si legge nella dichiarazione delle forze di Kiev che invece sottolineano di aver ricevuto “pezzi di ricambio e componenti per riparare aerei della nostra flotta”. L’addestramento delle forze di Kiev da parte di soldati per usare gli obici Howitzer inviati nell’ultimo pacchetti di armi varato da Joe Biden “è iniziato”. Lo hanno detto funzionari della Difesa alla Cnn senza precisare in quale Paese si stia svolgendo. I soldati di Kiev che stanno ricevendo il training “sono poco più di 50”.

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