Puglia, per Pasqua pronti al «boom» negli agriturismi, ma entusiasmo smorzato da guerra e caro bollette

Con la fine dell’emergenza Covid e l’allentamento delle misure restrittive nelle 900 strutture agrituristiche presenti in Puglia si lavora per i p

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Puglia, per Pasqua pronti al «boom» negli agriturismi, ma entusiasmo smorzato da guerra e caro bollette

Con la fine dell’emergenza Covid e l’allentamento delle misure restrittive nelle 900 strutture agrituristiche presenti in Puglia si lavora per i ponti di Pasqua e primavera. Secondo Coldiretti Puglia, si tratta di un appuntamento atteso dal settore agrituristico con le aziende che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Terranostra, ma permangono incertezze per l’attuale scenario legato alla guerra in Ucraina.

«Stavamo registrando fino ad un mese fa un bel movimento rispetto alle prenotazioni – spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia – che con lo scoppio della guerra ha subito un brusco rallentamento, anche perché il caro bollette ha determinato evidentemente una contrazione del potere di spesa delle famiglie. Buoni segnali per l’estate, sperando sia per il popolo ucraino, ma anche per lo scenario economico internazionale, che il conflitto termini».

Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata a far scegliere l’agriturismo – continua la Coldiretti regionale – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.

Il turismo in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, pari al 12,3% sui consumi totali – insiste Coldiretti Puglia – una ricchezza straordinaria a cui contribuisce il turismo esperienziale negli agriturismi, come dimostrato dalla quota percentuale di soddisfazione nel rapporto con il territorio. Ai primi posti di gradimento c’è l’offerta di olio di qualità all’85%, di prodotti agroalimentari all’83, paesaggi e colori per il 75%, l’ospitalità al 72% e l’offerta vitivinicola al 70%,

La Puglia – sottolinea la Coldiretti – è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con oltre 3,8 milioni di pernottamenti di turisti stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. Per il 2022, grava il rischio dell’addio ad oltre 106mila turisti dalla Russia.

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