«Sos» minori scomparsi in Puglia: dal 1974 ad oggi sono circa 4mila

Se in tutta Italia sono un vero e proprio esercito (68.027), in Puglia le persone che dal 1974 (anno in cui è stato istituito lo Sdi, la banca dat

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«Sos» minori scomparsi dalla Puglia: dal 1974 ad oggi sono circa 4mila

Se in tutta Italia sono un vero e proprio esercito (68.027), in Puglia le persone che dal 1974 (anno in cui è stato istituito lo Sdi, la banca dati interforze) sono scomparse sono 4817 di cui 586 italiani e 4231 stranieri.

Sono persone svanite nel nulla, delle quali non si hanno più notizie. Tra queste ci sono quelle che sono sparite volontariamente dalle loro famiglie (e che spesso non vogliono tornare), persone con disturbi psicologici o anziani affetti da Alzheimer. Sono numeri freddi ma preoccupanti che nascondono altrettante tragedie, attese estenuanti, inutili ricerche e tante lacrime versate su fotografie che oramai nessuno più ricorda.

Triste primato – La Puglia, proprio in virtù di questi dati che emergono dalla relazione annuale del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, si colloca al sesto posto (dopo la Sicilia il Lazio Lombardia Campania e Piemonte) tra le regioni italiane in cui il fenomeno delle persone scomparse assume particolare rilievo. Ma c’è un altro pugliese che preoccupa a fa riflettere: delle 4817 persone ancora da rintracciare, ben 3964 sono minori: 160 italiani e 3804 stranieri. Il numero dei minori scomparsi in Puglia come in tutta Italia nel nostro Paese è drammatico e preoccupante. Si volatilizzano quasi 21 minori al giorno, quasi uno ogni ora: poco meno della metà sono stati ritrovati, ma all’appello ne mancano sempre tanti, troppi, soprattutto tra gli stranieri che arrivano soli con i «viaggi della speranza». Ci sono i casi nazionali più noti (Denise Pipitone, Angela Celentano, Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, Sergio Isidori) e i «missing» pugliesi, quei minori inghiottiti nel nulla da anni, decenni: è il caso Mauro Romano (scomparso da Racale nel 1977 quando aveva appena 6 anni) o Salvatore Marino (la sua famiglia è originaria di Castrignano del Capo), scomparso all’età di 4 anni sulle rive del Rodano nel 1984, o Vincenzo Monteleone di Adelfia scomparso nel 1978 all’età di 10 anni o Alessandro Ciavarella scomparso da Monte Sant’Angelo nel 2009 all’età di 16 anni.

Il 25 maggio – I loro volti, così come quelli di tanti altri minori di cui non si hanno più notizie, saranno ricordati come avviene da anni il prossimo 25 maggio, Giornata internazionale dei bambini scomparsi. Rimanendo sempre in Puglia, nel solo 2021, sino allo scorso mese di novembre sono da rintracciare 33 italiani e 357 stranieri. Secondo i dati ufficiali (che è possibile consultare inquadrando il QR Code), la provincia pugliese dove nel 2021 ci sono state più denunce di scomparsa è Lecce, segue Bari, Taranto, Foggia Brindisi e la Bat. Su 603 denunce di scomparsa di minori giunte nel 2021, 390 sono da ritrovare. Le denunce riguardano le seguenti fasce di età: 10 (0-10 anni), 75 (11-14 anni) e il resto va a collocarsi nella fascia di età dai 15 ai 18 anni.

Recrudescenza – «Il numero dei minori scomparsi è impressionante – ha commentato Annalisa Loconsole, presidente di Penelope Puglia e lei stessa figlia di una persona scomparsa e non ancora trovata (il papà Antonio, il vigile del fuoco malato di Alzheimer, uscì dalla sua abitazione di Bari il 4 agosto del 2006 senza più farvi ritorno) -. Come è noto la pandemia ha arrecato un danno economico con una recessione evidente nei vari campi della produzione, adesso aggravata anche dalla guerra in Ucraina, con una diminuzione dei posti di lavoro o con la perdita di quei lavori sommersi che in qualche modo sostenevano l’economia. Oltre questo, i danni sociali e relazionali sono incalcolabili ancora oggi perché le situazioni di solitudine si sono moltiplicate ed anche i giovani ne hanno risentito. Basta pensare che l’utilizzo dei social è davvero schizzato tra i ragazzi, anche tra i più piccoli».

La pandemia – Il fenomeno delle persone scomparse ha seguito di pari passo l’andamento delle reazioni alla pandemia. «Purtroppo è così – spiega la referente di Penelope Puglia -. Si è registrata una contrazione del fenomeno durante il lockdown quando si è stati costretti a stare a casa ma, subito dopo, il fenomeno ha avuto una recrudescenza. Si sono registrate molte più scomparse di adolescenti, spesso richiamati da gruppi spontanei creatisi sui maggiori social utilizzati (Tik tok – Facebook). Sono aumentati i casi di allontanamenti di persone affette da patologie psicologiche e psichiatriche che vivono in comunità terapeutiche o dalle famiglie in crisi per i motivi di una convivenza forzata durante il lockdown». In molti giovani, già provati da altre condizioni, a causa di alcuni fattori (incertezza del futuro, preoccupazioni economiche, paura, stress e ansia generalizzata), è aumentata la sofferenza e alcuni, purtroppo, hanno deciso di togliersi la vita spingere a togliersi la vita.

Minori stranieri – «Il fenomeno dei minori che fuggono dalle comunità sia italiani che stranieri è impressionante anche se la percentuale degli stranieri è di gran lunga superiore ai primi. La scomparsa dei minori è una vera emorragia di cui pochi parlano se non per un fatto statistico», spiega Annalisa Loconsole. Il fenomeno allarmante dei bambini scomparsi nel nulla non può passare in silenzio perché il silenzio è complice e i numeri impressionanti dei missing con meno di 18 anni devono suscitare rabbia. «Da tempo – dice la Loconsole – Penelope ha lanciato un appello ai sindaci dei Comuni dove è scomparso un bambino di cui la comunità è rimasta orfana: è auspicabile che ogni amministrazione comunale intesti una strada, una piazza, un parco giochi, perché quelle vite scomparse diventino storia di quella comunità».

Poi un appello rivolto alle Istituzioni. «Occorre rendere certa l’identità dei minori stranieri utilizzando i dati biometrici che renderebbe inconfutabile l’identità ed evitare che, in caso di rintraccio, possano fornire altre generalità, alterando la banca dati, rendendosi “invisibili tra gli invisibili”. Inoltre, occorrerebbe che vengano immediatamente seguiti dal tutore, come previsto dalla Legge». A proposito dei minori scomparsi l’associazione Penelope Puglia si sta organizzando per creare gruppi di sostegno per i minori allontanatisi dalle famiglie e/o dalle comunità per prevenire il ripetersi della scomparsa.

Scomparsi over 65 – Per quanto concerne invece gli over 65 è stato siglato un accordo col Comune di Bari che prevede l’adesione ad un progetto sperimentale ossia la dotazione, a titolo gratuito, alle persone interessate da patologie neuro-degenerative, di geolocalizzatori, monitorati da una sala operativa, in grado di fornire, in tempo reale, su richiesta dei familiari, la posizione del loro congiunto. «Il progetto – commenta la presidente di Penelope Puglia – mira a dimostrare come la prevenzione possa evitare la scomparsa di una certa categoria di persone, anche ospiti di Rssa. Invitiamo le famiglie interessate a chiedere informazioni scrivendo a puglia@penelopeitalia.org o rivolgendosi ai servizi sociali del municipio di appartenenza».

Mercoledì 6 parile (alle ore 12), intanto, a Bari, in un immobile di via Buccari 133 confiscato alla criminalità, sarà inaugurata alla presenza dell’assessore barese al Patrimonio, Vito Lacoppola, la sede di Penelope Puglia: un ulteriore punto di riferimento per chi ha a cuore la sorte dei tanti, troppi «missing»

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