Arteagricola di Cerignola (Fg): l’imprenditore Massimo Borrelli tra i “Green Heroes” scelti da Alessandro Gassmann

Un mondo diverso è ancora possibile. Ne è convinto Alessandro Gassmann, famoso attore e regista italiano, che ha voluto offrire una testimonianza

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Azienda - Arte Agricola

Un mondo diverso è ancora possibile. Ne è convinto Alessandro Gassmann, famoso attore e regista italiano, che ha voluto offrire una testimonianza forte e decisa di come sia necessario impegnarsi tutti, concretamente, per la salvaguardia del Pianeta.

Gassmann ha di recente pubblicato un libro, intitolato “Io e i #Green Heroes: perché ho deciso di pensare verde” (Edizioni Piemme) nel quale racconta della sua infanzia, dei rapporti con i genitori, dell’adolescenza e degli studi compiuti prima di intraprendere la carriera di attore. La nascita del figlio Leo, però, rappresenta uno spartiacque nella vita di Alessandro. Un evento così importante lo porta a rivedere la sua vita, a fare delle scelte precise, a compiere decisamente qualche passo in avanti verso una maggiore consapevolezza e maturità. Comincia allora ad interessarsi di sostenibilità ambientale, a prendere coscienza della crisi climatica e di quanto sia importante fare qualcosa per contrastarla prima che sia troppo tardi.

Nasce da qui l’idea di raccontare, oltre alla sua biografia, anche la storia di alcuni “eroi del nostro tempo”, i #Green Heroes appunto. Chi sono? Si tratta di uomini e donne coraggiosi che, nelle loro scelte imprenditoriali e professionali, cercano di essere rispettosi del Pianeta coniugando economia e ambiente nel modo più virtuoso possibile.

Il volume, scritto insieme a Roberto Bragalone e con il supporto di Kyoto Club, è una raccolta di storie in cui l’impegno professionale si unisce a quello civico, creando realtà imprenditoriali che meritano grande considerazione.

Tra le realtà “green” menzionate e raccontate da Alessandro Gassmann c’è anche un’azienda agricola pugliese, per la precisione di Cerignola (Fg). “Arteagricola”, di Massimo Borrelli e famiglia, uno straordinario esempio di come sia possibile fare un tipo di agricoltura rispettosa dell’ambiente anche in zone in cui, per tradizione, il legame con la terra è funzionale e strumentale al solo profitto.

Abbiamo intervistato Massimo Borrelli, il titolare di “Arteagricola” di Cerignola  per raccogliere le reazioni di fronte alla scelta di Gassmann si inserire l’azienda tra i #GreenHeroes, e naturalmente ne abbiamo approfittato per complimentarci con lui ed il suo staff.

R: Buongiorno, Massimo. Che tipo di emozione o sensazione ha provato alla notizia di essere stato inserito nel novero degli imprenditori virtuosi di cui Alessandro Gassmann parla nel suo ultimo libro?

MB: Buongiorno a voi. #GREENHEROES: orgoglio e gratitudine. Sono cresciuto con l’idea che ognuno di noi può e deve contribuire al miglioramento dell’ambiente in cui vive. Nel 2007, mosso dalla voglia di trasformare questa idea in realtà, ho creato Arteagricola, unendo tra loro diverse anime imprenditoriali di agricoltori, professionisti del settore ambientale e imprenditori dell’agroalimentare. Tutti uniti da un cum-sentire. Si sa, qualsiasi idea per essere realizzata, ha bisogno di persone che devono condividere la medesima passione, la stessa idea, la stessa voglia di agire in vista di un obiettivo comune. Le persone, a prescindere dal ruolo ricoperto, sono la risorsa principale. Crediamo fermamente nelle loro potenzialita, ma soprattutto nel potere della condivisione. A maggior ragione, siamo onorati e grati di poter condividere la nostra realtà con quella degli altri imprenditori della rete di #GREENHEROES.

R: Una scelta difficile, soprattutto in un territorio così complicato come la Capitanata. Cosa l’ha motivato a collocare qui la Sua azienda?

MB: La scelta è una necessità. Decidere di collocare in Puglia, in Capitanata, a Cerignola, la nostra azienda, è stata una scelta imprenditoriale, ma anche etica. Creare valore condiviso e permanente proprio qui nel nostro territorio dove tutto è ancora da costruire e dove tutto è stato già fatto è il nostro obiettivo principale. E’ vero, la Capitanata è un territorio sicuramente “difficile” da gestire: terreni poco fertili, rischio di desertificazione, assenza di acqua e di condizioni favorevoli rendono tutto più complicato. E’ qui la vera sfida. Per noi trasformare ogni giorno un “problema” in un’opportunità è ciò che ci ispira e ci fa andare avanti.

Abbiamo ricercato i terreni più bisognosi, ed invertito i processi degenerativi del suolo, reimpostando un più adeguato indice di fertilità, restituendolo loro nuova vita.

R: Quali sono le aspettative e i principi etici ed ecosostenibili che la Sua azienda intende perseguire?

In primis, custodire il futuro. Per poter realizzare cicli ripetibili all’infinito bisogna, fin dall’inizio, immaginare sistemi in cui ci si prende cura della vera materia prima: la terra. E visto che le persone compiono le azioni, è con loro che dobbiamo condividerne il perché. “Custodire il futuro” è il nostro perché. Ispirati da questa “vision”, abbiamo scelto come modus operandi quattro principi fondamentali: buono, sano, sostenibile e tramandato.

Buono: significa prendersi cura dell’autentico gusto della nostra tradizione.

Sano: vuol dire permettere alle nostre materie prime di esplicare le loro naturali capacità preventive, in termini nutrizionali e di salute.

Sostenibile: significa rispettare la terra e prendersene cura, grazie ad un sistema di cicli produttivi ripetibili all’infinito.

Tramandato: è il nostro modo di restituire agli altri sia il modello così creato, sia la completa trasparenza dei nostri cicli e metodi produttivi.

R: Quali sono le azioni green virtuose della Sua azienda che hanno suscitato l’interesse di Alessandro Gassmann?

MB: Tra i risultati raggiunti dal 2007 ad oggi, vi è quello di aver restituito 300 ettari all’agricoltura locale, prendendoci cura di terreni che non erano più coltivabili. Tutto ciò è stato possibile grazie all’applicazione di procedure e metodi di “agroecologia”, declinati da Rattan Lal (Premio Nobel 2007, nostro modello ispiratore). In pratica eseguiamo semina su sodo, scegliamo solo semi autoctoni del nostro territorio (perché più sani e con un alto valore nutrizionale), effettuiamo rotazioni colturali per la salvaguardia della biodiversità e la restituzione dei residui colturali al terreno, realizzando così un aumento del carbonio organico perso.

Con l’impianto di digestione anaerobica abbiamo eliminato circa 40 mila tonnellate di scarti annuali all’ambiente, ottenendo in cambio autosufficienza energetica elettrica e termica, nonché economica. Inoltre, da questo ciclo otteniamo un perfetto ammendante agricolo per ri-bilanciare al meglio i nutrienti del suolo.

Con il passare degli  anni abbiamo messo a punto un sistema di tracciabilità, che permette a chiunque di seguire il nostro lavoro “dal campo alla tavola”. Così ogni “forma” creata dalle nostre produzioni (che sia pasta, pane, o altro) ha un suo QRCode, che consente ai potenziali consumatori di conoscere il dove, il come, il quando e la qualità analitica della stessa.

Abbiamo realizzato sino ad oggi 23 nuovi posti di lavoro stabili, ma anche professionalmente qualificati. Ogni anno il personale segue corsi di aggiornamento, nell’ottica di un continuo miglioramento delle competenze e conoscenze.

La maggior parte dei nostri collaboratori non super ai trenta anni di età. Il principio cardine è rispettare la dignità delle persone, anche da l punto di vista professionale.

Tra le ultime idee realizzate c’è il “Progetto agricolo”, un vero e proprio patto sociale tra agricoltori, artigiani dell’arte bianca (panettieri, pizzaioli, pasticceri) e l’intera comunità. L’idea, nello specifico, è quella di restituire valore alle fatiche e ai frutti della nostra antica tradizione.

Tra i progetti in itinere c’è anche uno specifico in frutticoltura (uve pregiate da vino, olive da olio, produzione di ginepro) e la produzione di nuove colture, che unendo terra e mare, raccontino ulteriori testimonianze di sostenibilità territoriale.

Infine, è già avanzato il nostro nuovo impianto di produzione di Biometano, per la valorizzazione delle crescenti quantità di sostanze organiche provenienti dai nostri cicli produttivi.

 

 

fonte: lamia-puglia

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