Sanità precaria, l’appello degli infermieri pugliesi a Emiliano: «Eravamo eroi, ma ora non esistiamo più»

La sanità pugliese deve dare risposte agli infermieri precari: con l'ondata pandemica sono diventati degli eroi, ma tantissimi sono ancora in cerc

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corsia d'ospedale

La sanità pugliese deve dare risposte agli infermieri precari: con l’ondata pandemica sono diventati degli eroi, ma tantissimi sono ancora in cerca di stabilità per il loro futuro lavorativo. In questa lettera inviata alla Gazzetta del Mezzogiorno, un infermiere pugliese, denuncia la precarietà imperante della sua categoria e accende i fari sulla perenne confusione nelle assunzioni del personale sanitario in Puglia.

«Dopo moltissimi elogi, applausi, belle parole, noi gli “eroi” della sanità pugliese abbiamo paura di essere buttati fuori dagli ospedali perché assunti con contratti a tempo determinato. C’è  un concorso di 599 persone, personale vincitore che ha tutti i  requisiti per la stabilizzazione (vedi legge Madia, vedi legge di Bilancio 2022) e che ad oggi non sa quale sia il suo futuro. Tutto è bloccato – commenta questo giovane infermiere – i contratti sono in scadenza e dopo numerosi appelli di tutte le sigle sindacali, non si smuove nulla. Solo promesse che si riducono a slogan elettorali per le elezioni delle Rsu del prossimo aprile». «La Regione Puglia – sottolinea – ha innescato una guerra tra “eroi”, la guerra del posto fisso di chi ha vinto un concorso e di chi, dopo 3 anni in servizio, aspetta di essere stabilizzato. Gli incontri con Vito Montanaro e Rocco Palese per adesso non hanno portato ad alcun risultato. Solo chiacchiere. Ci sono stati professionisti che in questi 2 anni di pandemia si sono ammalati di Covid, gli stessi professionisti che hanno portato la Puglia ad essere la prima in classifica per le vaccinazioni Covid-19».

E ancora prosegue nel suo appello: «Noi “eroi” dopo tanti sacrifici, doppi turni e ferie rimandate rischiamo di perdere il lavoro per colpa di una politica deludente dal punto di vista delle risorse umane. La regione Lazio e la Campania, in accordo con i sindacati hanno attivato una direttiva che permette a tutti i professionisti sanitari di essere assunti con contratti a tempo indeterminato, premiandoli per il lavoro svolto in prima linea durante la pandemia. E la Puglia invece che fa? I soldi del Pnrr destinati alla sanità come li vuole gestire?», domanda l’infermiere.

«A nome di tutti gli infermieri  precari (vincitori di concorso e di chi ha i requisiti per la stabilizzazione) chiedo alla Gazzetta del Mezzogiorno di dare spazio alla nostra voce. La voce di molte famiglie e di giovani professionisti che chiedono di essere assunti con contratti a tempo indeterminato attraverso la ricognizione del personale già operante nelle Asl e in tutti gli ospedali della Puglia. Senza infermieri la sanità pugliese rischia il collasso», conclude.

LA LETTERA – Sul tema sono intervenuti anche un altro gruppo di infermieri pugliesi che si sono rivolti con una lettera aperta direttamente al governatore Emiliano: «Caro Presidente Emiliano, rappresentante della nostra amata Puglia, Lei che si è sempre dichiarato
portavoce dei lavoratori, vincitori di concorso per assunzione a tempo indeterminato, affinché venissero assunti nel minor tempo possibile per poter fronteggiare l’emergenza sanitaria allora nel pieno del suo sviluppo, è oggi chiamato sul banco degli imputati per aver improvvisamente perso quella voce tanto alzata alla stampa e ai telegiornali, impedendo di fatto che un concorso pubblico in stallo da ormai 2 anni faccia il suo naturale corso e consegni un posto di lavoro a 4200 infermieri,
di cui 566 vincitori legittimi, in attesa di poter svolgere la loro professione. Noi infermieri vorremmo sensibilizzare con questo scritto l’opinione pubblica sulla nostra situazione dopo il superamento delle prove del concorso CPS infermieri».

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