Caro benzina, nuovo giorno di proteste: autotrasportatori in presidio.

«La situazione che si sta determinando a seguito dell’aumento delle tariffe dell’energia elettrica e del rincaro dei carburanti sta diventando pre

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Caro benzina, nuovo giorno di proteste: autotrasportatori in presidio

«La situazione che si sta determinando a seguito dell’aumento delle tariffe dell’energia elettrica e del rincaro dei carburanti sta diventando preoccupante anche in relazione alle proteste degli autotrasportatori». Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. “C’è il rischio – ha detto ancora – di possibili blocchi di approvvigionamento e di circolazione delle merci, in particolar modo nelle Regioni del Mezzogiorno. Per questo motivo chiediamo che il Governo attivi al più presto su questi temi un tavolo di confronto con le Regioni coinvolte».
Intanto, ancora proteste e ‘tir lumacà sulle autostrade italiane contro l’aumento dei prezzi del carburante. La mobilitazione degli autotrasportatori del Mezzogiorno prosegue anche oggi in Puglia, Molise e Sicilia, ma continuano le code anche all’ingresso dell’area portuale di Ravenna. «Proseguiremo fin quando il Governo non comprenderà le nostre ragioni», dicono alcuni aderenti alla protesta, che non è stata lanciata da alcuna sigla sindacale nazionale. A quanto si apprende, alcuni autotrasportatori hanno segnalato che i propri mezzi sarebbero stati bloccati dagli stessi manifestanti in autostrada affinché non proseguissero e aderissero alla mobilitazione. Rallentamenti sono stati registrati inoltre sulla Biferina (Molise) e su diverse statali pugliesi in vista di una nuova protesta domani a Bari.

NEL FOGGIANO PASTI SERVITI AI MANIFESTANTI – Il comune di Cerignola (Foggia) ha provveduto ad inviare pasti caldi ed acqua agli oltre 300 autotrasportatori che stanno protestando contro il caro carburante con i camion parcheggiati in prossimità degli accessi al comune foggiano. Lo rende noto la vicesindaca di Cerignola Maria Dibisceglia che ha incontrato gli autotrasportatori che da martedì hanno fermato i loro mezzi all’altezza degli svincoli autostradali Cerignola Est e Cerignola Ovest.
Dibisceglia fa sapere che «sono in dirittura d’arrivo bagni chimici nelle zone interessate». Inoltre la vice sindaca aggiunge che «dall’inizio della settimana abbiamo palesato la volontà di sottoscrivere un documento comune perché il Ministero dei Trasporti intervenga celermente per risolvere le difficoltà del comparto».

COLDIRETTI: PARALISI DA BLOCCHI – «La Puglia è paralizzata dallo sciopero dei tir con navi merci di grano e mais che ripartono dal porto di Bari senza avere scaricato, mentre intere pedane di ortaggi, funghi, fiori e frutta stipate da ore nei camion sono da già da buttare per il blocco della catena della distribuzione alimentare». E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione alla protesta degli autotrasportatori. Secondo l’organizzazione pugliese, «resta una autonomia di cinque giorni nelle stalle per l’alimentazione degli animali, poi le scorte di mais saranno esaurite».
«Con l’85% delle merci che viaggia sui strada lo sciopero dei tir con i blocchi stradali provoca danni incalcolabili, dal campo alla tavola – aggiunge Coldiretti Puglia – con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione».
E’ una situazione, sottolinea la Coldiretti Puglia, che aggrava le già «pesanti difficoltà» della filiera agroalimentare costretta «a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l’energia la capacità di autoapprovvigionamento alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali» per via dell’aumento prezzi di gas e carburanti. «Il problema riguarda anche i lattiero caseari», spiega la Coldiretti.

CONFINDUSTRIA: MOLTE AZIENDE FERME – «E’ urgente un intervento contro lo sciopero selvaggio dell’autotrasporto scoppiato a Nord di Bari, perché la protesta ora sta paralizzando anche l’industria.» Il presidente di Confindustria Puglia e Bari e Barletta-Andria Trani Sergio Fontana lancia l’allarme: «In molti molini, pastifici e industrie casearie del Barese – spiega – da lunedì la produzione è ferma o va a singhiozzo. I molini sono sovraccarichi perché non riescono a consegnare la semola e per questo stanno fermando l’attività. Di conseguenza i pastifici non ricevono la materia prima e sospendono alcune linee di produzione». Anche altre linee di produzione, secondo Fontana, vanno a singhiozzo.

«L’industria più danneggiata è quella di alimenti freschi – specifica – come i latticini o i mangimi per animali, che non possono restare a lungo invenduti senza deteriorarsi. Intanto si riducono le scorte di materie prime anche per l’industria di beni durevoli, come quelli della meccanica che, da quel che sappiamo, può resistere in media ancora per una decina di giorni, dopodiché diverse aziende dovranno fermare la produzione». Per Confindustria Puglia, «occorre ripristinare l’ordine, aprendo un dialogo costruttivo. Il caro carburante è un problema serio, ma va affrontato nel rispetto delle regole. Le istanze degli autotrasportatori sono giuste, ma le modalità di protesta no. Non si fa sciopero in questo modo».
Da qui la richiesta al ministro dell’Interno e al ministro dei Trasporti di trovare soluzioni per «evitare degenerazioni».

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