Operazione “Terra Rossa”, Rotice: “Borgo Mezzanone, scempio a cui lo Stato deve porre rimedio in maniera definitiva”

L’operazione “Terra Rossa”, egregiamente condotta dalla Procura e dalla Forze dell’Ordine, fa emergere un sistema criminoso dedito allo sfruttamento e

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L’operazione “Terra Rossa”, egregiamente condotta dalla Procura e dalla Forze dell’Ordine, fa emergere un sistema criminoso dedito allo sfruttamento e all’illegalità – con pratiche che come da medioevo ledono i più basilari diritti umani- da condannare fermamente come rappresentante delle Istituzioni e come imprenditore.

Inoltre, pone con forza il tema del futuro di Borgo Mezzanone, argomento non più procrastinabile. In campagna elettorale e nel programma di governo della città di Manfredonia ho sostenuto e sostengo una visione totalmente diversa per quell’area dalle enormi e strategiche potenzialità di sviluppo, ma penalizzata dal marchio di luogo dell’immigrazione irregolare. Quel ghetto che sorge sull’ex pista senza regole, come un mondo parallelo, è uno scempio a cui lo Stato deve porre rimedio in maniera definitiva.

Va data dignità ai residenti di Borgo Mezzanone cosi come ai migranti da regolarizzare ed integrare con dignitá sociale, culturale ed occupazionale nel contesto locale. Finché ci sarà quel Ghetto autarchico la piaga del caporalato sarà difficile da rimarginare, alimentando l’economia sommersa ed illegale a discapito dello sviluppo sano che premia gli imprenditori e le aziende virtuose. Anche in questo caso, ne sono certo, lo Stato farà sentire la propria presenza al fianco dei cittadini per l’affermazione e la vittoria della legalità.

Gianni Rotice

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