La delusione dei 5stelle (ex e non) di Manfredonia: la divisione tra Fatone e Fresca costa il ballottaggio

È forte la delusione tra i pentastellati manfredoniani. C’è chi bolla come una “ribollita” la scelta dei cittadini di premiare Gaetano Prencipe, l’usa

A Ferragosto in 150mila nei musei, oltre 500mila nel ponte
Lavoro, 903 profili richiesti nel secondo semestre del 2022: oltre 4200 curricula inviati ai Centri per l’impiego
Gargano, slalom dell’ambulanza tra auto in divieto. Il sindaco: “Multiamo tutti”

È forte la delusione tra i pentastellati manfredoniani. C’è chi bolla come una “ribollita” la scelta dei cittadini di premiare Gaetano Prencipe, l’usato sicuro. Il 19% di Raffaele Fatone unito al risultato di tutto rispetto di Giulia Fresca avrebbe potuto portare il M5S alla vittoria delle elezioni del golfo.

Dopo tanto attivismo pre e post scioglimento, andare divisi e con strategie fratricide è apparsa una scelta suicida. “Avremmo fatto meglio a seguire i cerignolani, avremmo almeno un assessore”, è l’analisi di alcuni militanti. “Non c’erano i presupposti per una alleanza, Tasso ha spazzato via ogni possibilità, pretendeva che fossimo noi a seguire i suoi tempi e ad accettare la sua candidata che ha imposto. Dispiace per Magno”, è la vulgata di alcuni dirigenti del MoVimento.Gli score di Frasca e Fatone raccontano quanto fosse sentita, dopo il lungo commissariamento per infiltrazioni mafiose, l’esigenza di cambiamento in una città governata da sempre dal Pci e dalle sue derivazioni. “Di Maio e Conte ci hanno messo la faccia, abbiamo ottenuto uno dei migliori risultati di Puglia, con una coalizione civica che ha avuto un importante riscontro. Andare da soli ha dimostrato che è la scelta giusta, quando siamo in coalizione col Pd il M5S ha scarni risultati, da soli con liste civiche invece segniamo la differenza”, rileva Mario Furore , che si dice soddisfatto.

COMMENTI

WORDPRESS: 0