Vaccino anti-Covid ai genitori nel primo giorno di somministrazioni: nel Foggiano indagati due medici e due infermieri

Otto tra medici e infermieri in servizio nell'hub vaccinale di Monte Sant'Angelo (Foggia) sono indagati per aver inoculato nei primi giorni dell'anno

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Otto tra medici e infermieri in servizio nell’hub vaccinale di Monte Sant’Angelo (Foggia) sono indagati per aver inoculato nei primi giorni dell’anno a familiari e conoscenti le prime dosi di vaccino anti-Covid che erano invece riservate a operatori sanitari e sociosanitari, personale delle Residenze sanitarie (Rsa) e Residenze socio sanitarie sssistenziali (Rssa). La Procura della Repubblica di Foggia, nell’ambito delle indagini condotte dalla guardia di finanza, ha formulato l’ipotesi di reato di concorso in peculato nei confronti del personale sanitario che avrebbe provveduto direttamente all’indebita inoculazione del siero immunizzante.

In totale sono quattro le dosi di vaccino anti-Covid che, secondo le indagini, sarebbero state somministrare ai parenti di medici e infermieri in servizio nell’hub. Gli otto indagati per concorso in peculato sono due medici e due infermieri e quatto loro genitori, tutti ultraottantenni, che hanno ricevuto le dosi la mattina del primo giorno di avvio della campagna vaccinale, il 5 gennaio scorso.

Intanto la Asl di Foggia ha avviato una indagine interna. “Nel confidare nell’operato della magistratura – si legge in una nota dell’azienda sanitaria – la direzione chiarisce che quanto accaduto sarà oggetto di valutazioni e perseguito qualora si accertassero delle responsabilità. Tuttavia i singoli episodi non possono inficiare quanto svolto con impegno ed efficienza dai tanti operatori che si sono adoperati per raggiungere importanti risultati nell’ambito della campagna vaccinale anti Covid”.

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