Seconda stazione di Foggia. M5S: “La verità è più forte delle menzogne e delle polemiche estive”

“In questi caldi giorni di agosto sta tornando alla ribalta una recente e insulsa polemica nei confronti del M5S, condita da qualche menzogna qua e là

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“In questi caldi giorni di agosto sta tornando alla ribalta una recente e insulsa polemica nei confronti del M5S, condita da qualche menzogna qua e là, forse per mancanza di notizie più fresche e più interessanti per i lettori. L’oggetto del contendere è la realizzazione della seconda stazione di Foggia che, secondo alcuni in malafede o male informati, tarderebbe ad essere realizzata per un mancato o insufficiente interessamento degli eletti del Movimento 5 Stelle di Capitanata”. Lo riporta una nota firmata dai pentastellati, Marco Pellegrini, Rosa Barone, Marialuisa Faro, Mario Furore, Carla Giuliano, Giorgio Lovecchio e Gisella Naturale.

“Nulla di più falso! – scrivono – Meno di un mese fa, noi portavoce Movimento 5 Stelle della provincia di Foggia, abbiamo incontrato i dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana al fine di avere notizie certe sull’avanzamento del progetto e al fine di sollecitare e accelerare la realizzazione della seconda stazione ferroviaria di Foggia che, lo ricordiamo, sarà una infrastruttura strategica per il nostro territorio e consentirà ai cittadini, agli operatori economici, ai turisti, a chiunque, di usufruire appieno dell’ingente traffico ferroviario ad alta velocità che opererà sulla tratta Roma/Napoli-Bari e del suo collegamento con la dorsale ferroviaria adriatica. Di tanto abbiamo dato notizia alla stampa e alla cittadinanza a inizio agosto ma,  evidentemente, occorre ripeterlo”, dichiarano gli eletti del M5S della provincia di Foggia.

“Ribadiamo che RFI stima la realizzazione della nuova stazione a fine anno 2024 e, per completezza di informazione, ricordiamo che nello scorso mese di ottobre 2020 era stato completato il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica di 2^ fase (PFTE) ed era stata avviata la verifica preliminare dell’interesse archeologico presso la Sovrintendenza per le Provincia BAT e Foggia di cui all’art. 25 del DLgd 50/2016 e s.m.i., unitamente alle attività propedeutiche allo sviluppo della progettazione definitiva, ossia rilievi, cartografie ed altre indagini. In data 01/12/2020 il MIBACT, in esito alle valutazioni svolte, aveva richiesto l’esecuzione di saggi archeologici preliminari al fine di assicurare un primo quadro conoscitivo delle situazione dei siti interessati. In data 3/11/2020 il PFTE è stato inviato al MATTM (oggi MITE) per la valutazione preliminare ambientale ai sensi ai sensi dell’art. 6 c.9 del D.Lgs. 152/2006. Al riguardo, in data 16/12/2020, il MATTM (oggi MITE) in esito alle valutazioni svolte, aveva ritenuto necessario lo svolgimento di una adeguata valutazione dei potenziali impatti ambientali derivanti dalla realizzazione delle opere in oggetto attraverso, quantomeno, la procedura di Verifica di assoggettabilità a V.I.A., ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006, la cui istanza per l’avvio del procedimento era stata trasmessa ed avviata il 16/03/2021. In data  10/06/2021 il Ministero della Cultura – Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio aveva confermato la non necessità di assoggettare a VIA l’intervento. Ad oggi, siamo in attesa degli esiti della suddetta istanza da parte del MITE. Nel contempo è in corso di predisposizione la progettazione definitiva della fermata con previsione di avvio dell’iter autorizzativo ai sensi del DPR 383/94 (verifica della compatibilità urbanistica e successiva Conferenza di Servizi) a ottobre 2021. Nell’ipotesi in cui si concluda l’iter autorizzativo entro il primo trimestre 2022, si prevede l’avvio delle attività negoziali a fine giugno 2022, la consegna lavori a fine giugno 2023 e l’attivazione della stazione a dicembre 2024“, aggiungono i portavoce pentastellati.

“L’investimento previsto per la realizzazione della seconda stazione è di circa 70 milioni di euro, a cui si aggiungeranno circa 80 milioni di euro per il potenziamento infrastrutturale, tecnologico e architettonico della stazione storica di viale XXIV Maggio, per un totale, quindi, di 150 milioni di investimento. Tutti questi interventi di potenziamento consentiranno di rilanciare la centralità di Foggia quale snodo fondamentale per i collegamenti sulla direttrice adriatica e sulla direttrice Roma/Napoli-Bari. Spiace dover ricordare agli smemorati odierni che, se ci sono stati dei ritardi, forse sono in parte attribuibili al Comune di Foggia, i cui vertici, come purtroppo testimoniano le raccapriccianti cronache giudiziarie e antimafia degli ultimi mesi, erano più interessati all’illecito arricchimento personale e alla spartizione delle mazzette, che a progettare e realizzare un futuro prospero per Foggia e per i foggiani. Peraltro, giova ricordare a tutti, anche agli smemorati e a chi è in malafede, che le prime interlocuzioni tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, RFI e Regione Puglia e le prime ipotesi di intervento su questa tratta (che interessavano Foggia, Campania e Puglia), risalgono all’anno 2006 e avrebbero dovuto trovare sbocco e decisione finale in un Tavolo di Concertazione che Regione Puglia non attivò mai! L’intervento che si ipotizzava nel 2006 prevedeva la realizzazione di un collegamento a doppio binario con velocità di progetto pari a 100 km/h ed una seconda stazione/fermata da realizzare in corrispondenza dell’incrocio tra la strada ferrata con Corso del Mezzogiorno, per un costo stimato pari a 97 milioni, ma fu rigettato dagli Enti territoriali! Considerata l’inerzia e/o l’indecisione di detti Enti territoriali, in merito alla realizzazione anche della seconda stazione, nel 2015 RFI ripristinò la vecchia “bretella”, inizialmente dedicata solo dai treni merci ma poi fu utilizzata anche da Trenitalia per alcuni treni passeggeri dell’Alta Velocità sulla tratta Bari-Roma, treni che saltavano la fermata nell’attuale stazione di Foggia. Concludendo, considerato quanto sopra, chi ha la responsabilità della mancata costruzione della seconda stazione e di tutte le relative infrastrutture di contorno? Non certo il M5S che, anzi, sta cercando di porre rimedio ad anni e anni di miopia, di superficialità, di inerzia, di inadeguatezza dei politici che ci hanno preceduto”, concludono i portavoce pentastellati. (In alto, in foto, Furore, Barone e Pellegrini)

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