COME ERAVAMO :I BBARRACHE DI UN SECOLO FA!

Pare siano stati gli inglesi poco più di due secoli fa a lanciare la moda che poi si diffuse in tutta Europa di trascorrere l’estate a mare per trar

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Pare siano stati gli inglesi poco più di due secoli fa a lanciare la moda che poi si diffuse in tutta Europa di trascorrere l’estate a mare per trarne beneficio. Nacquero così i lidi, detti bagni o “baracche balneari” che a Manfredonia venivano denominate in dialetto “i bbarracche”.
Manfredonia fu una delle prima città in Italia a dotarsi di stabilimenti balneari e già a metà Ottocento fecero la loro comparsa la ‘Stella Polare’, ‘Torre San Giusto’, ‘Castello Angioino’ (fonte Marco Guerra: Manfredonia, percorso fotografico di una città scomparsa). I lidi di Manfredonia cambiarono più volte nome nel tempo, man mano che mutavano le epoche storiche e con esse le mode, divenendo ad esempio ‘Vittor Pisani’ (della famiglia De Marzo, dal nome di un valoroso ammiraglio veneziano morto nel Trecento a Manfredonia, colto da malattia mentre combatteva contro i genovesi), Risorgimento (poi Titta), la ‘Sirenetta’. Alcuni bagni sono rimasti legati fino ai nostri giorni ad alcune famiglie di Manfredonia diventati nomi storici della stagione balneare, come i Titta e i Tricarico.
Nelle foto dei primi del Novecento, che ho voluto colorizzare per renderle più attuali, si nota come fino ad un secolo fa i bagni si costruivano a mo’ di palafitta. Questa soluzione serviva a garantire quella che oggi chiameremmo privacy. Uomini e donne, rigorosamente in maniera separata, potevano raggiungere la palafitta completamente vestiti, per poi spogliarsi all’interno di una cabina senza essere visti. Qui vi era una botola sul pavimento, che una volta aperta permetteva di immergersi in totale discrezione, ma sempre in maniera tale che uomini e donne rimanessero separati tra di loro (fonte: Briganteggiando).
Una curiosità: da regolamento comunale del 1865, a Manfredonia non era consentito fare bagni a mare se non a luglio ed agosto, opportunamente muniti di biglietto d’ingresso. Ora invece è possibile, per i più temerari, fare persino il classico bagno di Capodanno. Certo, negli ultimi cento anni gli stabilimenti sono cambiati, ma è proprio quando verso fine maggio i gestori cominciano a montare le ‘cabine’ sulla sabbiosa spiaggia sipontina, che sappiamo con certezza che l’estate è ormai alle porte.
E come cantava Piero Focaccia: “Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare!”.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante in piedi e attività all'aperto
Maria Teresa Valente

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