Green pass Ue, Draghi: “Pronto a metà giugno”.

Il green pass sanitario europeo “sarà pronto a metà giugno“. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa al termine del Consiglio e

La cabina di regia è fissata per martedì, il consiglio dei ministri invece per il prossimo giovedì, ma probabilmente si attenderà davvero l’ultimo minuto – ovvero i dati dell’andamento dell’epidemia delle ultime ore – prima di scrivere quel decreto che più di altri segnerà un punto di snodo nelle regole da seguire da quando è cominciata la pandemia. Un testo assolutamente necessario, senza il quale sarebbe decretata la fine di ogni restrizione a partire dal Primo maggio e gli esperti sono invece ancora molto prudenti, visto che la circolazione del coronavirus è ancora alta e anche il numero dei morti è in media di quasi 140 al giorno. Troppi per calare ovunque dal viso anche le mascherine al chiuso, che il ministro della Salute, Roberto Speranza, pensa invece di lasciare ancora dove più alto è il rischio di contagio dovuto a vicinanza o numero di presenti. Resterebbe dunque l’obbligo anche negli stadi, mentre se ne dovrebbe fare a meno per andare al supermarket o fare shopping per negozi, così come per consumare un caffè al bar o quando ci sialza da tavola al ristorante, anche se si è al chiuso. Resta ancora tutto da dipanare, invece, il nodo scuola, ma tutto fa pensare che la situazione resti com’è fino all’obbligo servirebbe un nuovo atto di legge che difficilmente verrà promulgato. Per il resto – mezzi di trasporto, luoghi di lavoro, ospedali e Rsa – l’obbligo di mascherina resterà. Anzi, nelle strutture sanitarie fino al 31 dicembre sarà obbligatorio mostrare il Super Green Pass. Che per il resto scomparirà ovunque, anche nella sua versione basica. Per gli ultracinquantenni, per le forze dell’ordine e armate, il personale della scuola e delle università, resterà infine ancora fino al 15 giugno l’obbligo vaccinale, che sarà esteso al 31 dicembre per i lavoratori della sanità. Vediamo punto per punto Al lavoro Al lavoro dovrebbe restare l’obbligo di indossare la mascherina e fino alla fine dell’anno resta la possibilità di ricorrere allo smart working senza accordo collettivo. Il Green Pass non verrà più richiesto, ma resterà “attivo”. In vacanza Accesso in hotel così come nei B&B senza Green Pass e stesso discorso per i musei. Niente certificato anche per chi viaggia da e per l’Italia. In viaggio Restano le mascherine sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e locali, come i tram. Gli esperti vogliono lasciare l’obbligo delle Ffp2 anziché dare il via libera alle chirurgiche. Cinema e teatri Addio green pass per cinema, teatro, discoteca stadi e concertoni. La mascherina dovrebbe restare obbligatoria al cinema, a teatro e comunque negli spettacoli al chiuso. Al ristorante Addio al green pass ovunque al chiuso per bar e ristoranti anche all’interno degli hotel. Via anche le mascherine quando ci si alza dal tavolo. A scuola A scuola restano le mascherine, dalle elementari in su, università comprese. L’obbligo a questo punto dovrebbe restare fino alla fine dell’anno scolastico e varrebbe tanto gli studenti che per il personale docente. Lo sport Per allenarsi, fare nuoto o attività in palestra, anche al chiuso, niente Green Pass. Lo stesso vale per centri benessere e termali, dalle saune ai bagni turchi. Cosa rimane Fino al 31 dicembre resterà l’obbligo di avere il Green Pass rafforzato per entrare in ospedale e nei luoghi dove si trovano le persone fragili, cioè malati e anziani. In questi casi andrà anche portata sempre la mascherina.
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Il green pass sanitario europeo “sarà pronto a metà giugno“. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles, fa il punto sul cosiddetto ‘certificato verde‘, il lasciapassare che consentirà a chi è vaccinato, guarito dal Covid o è stato testato tramite tampone di viaggiare liberamente dentro l’Italia e fuori, tra i 27 Paesi dell’Unione. “Ci sono ancora questioni aperte su cui si dovrà pronunciare l’Ema – ha spiegato Draghi -, in particolare sulla durata di questo passaporto”. Ma vediamo allora cosa sappiamo fino ad adesso, a partire da come ottenere il green pass.

Cos’è e quando serve
Il green pass è la cosiddetta “certificazione verde”, che dimostra di essere stati vaccinati, guariti dal Covid-19 o di essersi sottoposti a tampone con esito negativo. Il certificato serve per spostarsi fuori dall’Italia ma anche tra le regioni in fascia arancione e rossa (anche se attualmente il Paese è tutto in zona gialla, con molte regioni che sperano di entrare nella fascia bianca). Il green pass servirà anche dal 15 giugno per partecipare a feste e banchetti di matrimonio.

Come ottenerlo
Come abbiamo detto sopra, sono tre le condizioni per ottenere il Green pass: la vaccinazione, la guarigione dal Covid o l’esito negativo di un tampone.
Ma in concreto come si ottiene? Come spiegato ieri dal ministro per l’Innovazione, Vittorio Colao, dal 1 luglio gli italiani avranno il certificato digitale sull’app Io, ma fino ad allora fanno fede tre documenti cartacei: per la vaccinazione il certificato vaccinaleche ci viene consegnato (su carta) contestualmente alla somministrazione del vaccino; per quanto riguarda il tampone servirà il certificato che attesti l’esito negativo – anche su carta – rilasciato dalla struttura presso la quale l’abbiamo fatto; infine per la guarigione (nei sei mesi precedenti) farà fede il certificato medico.

E’ valido dopo prima dose di vaccino?
Secondo quanto stabilito dal il Decreto di maggio, “la certificazione verde Covid-19” “è rilasciata anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”. Quindi il Green pass è già valido dopo 15 giorni dalla prima dose.

Quanto dura
La certificazione verde è stata introdotta dal Decreto 26 aprile e il Decreto di maggio all’articolo 14 ne ha modificato i tempi della validità da sei a nove mesi. “La certificazione verde Covid-19”, si legge, “ha validità di nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale”.
Ma sono 9 mesi esatti dal vaccino? Come spiegato sopra, il green pass verrà
rilasciato già dopo la prima dose di vaccino e, una volta fatto il richiamo, la stessa certificazione automaticamente diventa valida per i successivi nove mesi. La durata effettiva, insomma, è variabile perchè legata alla tempistica prevista per irichiami. Proprio oggi Draghi ha specificato che “ci sono ancora questioni aperte su cui si dovrà pronunciare l’Ema, in particolare sulla durata di questo passaporto”.

Da quando è in vigore?
Il green pass nazionale è già in vigore: come spiegato sopra, i documenti di avvenuta vaccinazione, guarigione dal Covid e che attestano il tampone negativo hanno valore di green pass nazionale. Il certificato è attualmente cartaceo, ma ieri il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao, in vista dell’entrata in vigore il 1 luglio del green pass europeo, ha confermato che, sempre dal 1° luglio, il certificato digitale sarà a disposizione degli italiani su “Io”, l’applicazione della pubblica amministrazione.

​Quanto costa
Ottenendo il certificato dopo la guarigione dal Covid o dopo la vaccinazione, il green pass è gratuito. E’ a pagamento solo il tampone e quindi, di conseguenza, il certificato dell’esito negativo.

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