Apre, non apre, apre! Ma ancora un po’ di pazienza…

l Catello Svevo Angioino di Manfredonia, sede dell’omonimo museo nazionale archeologico, rimane temporaneamente chiuso per le restrizioni dovute al Co

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l Catello Svevo Angioino di Manfredonia, sede dell’omonimo museo nazionale archeologico, rimane temporaneamente chiuso per le restrizioni dovute al Covid-19 ma la buona notizia è che si sono conclusi i lavori di valorizzazione e che la struttura tornerà fruibile e visitabile non appena le suddette restrizioni saranno alleggerite e consentiranno l’accesso del pubblico.
L’annuncio è stato datonel corso di una cerimonia che si è svolta lo scorso 29 aprile 2021, presso il Castello, alla presenza di pochissime persone tra cui Maria Piccarreta, segretario regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, Angela Ciancio, direttrice regionale Musei Puglia, Pasqua Tirelli, delegata della Commissione Straordinaria del Comune di Manfredonia, e di S.E. Padre Franco, Arcivescovo della Diocesi sipontina. Mentre a distanza, in videocollegamento, ha seguito il drettore generale dei Musei, Massimo Osanna ha partecipato da remoto inviando i saluti istituzionali.
“Abbiamo voluto inaugurare il museo – ha spiegato Piccarreta – pur in forma ristretta e nel rispetto di tutte le prescrizioni vigenti, per lanciare un messaggio di rinascita”.
“Il Castello di Manfredonia – ha sottolineato la Ciancio – è un attrattore culturale di importanza strategica e ha potenzialità per coinvolgere il territorio e gli altri luoghi della cultura in una rete museale di grande rilevanza per l’intera regione”.
I lavori, finanziati con fondi PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 e durati tre anni, hanno portato al completamento del percorso espositivo e degli aspetti legati alla didattica, alla comunicazione ed alla fruizione dei contenuti. È stato altresì perseguito l’obiettivo del miglioramento dell’accessibilità grazie a opere volte al superamento delle barriere architettoniche mediante la realizzazione di un nuovo ascensore e di rampe per i luoghi aperti al pubblico. La realizzazione di un coerente impianto di illuminazione dei prospetti e degli spazi esterni consentirà la fruizione serale dei camminamenti e dei cortili dell’intero maniero. Sono stati completati gli allestimenti museali con l’integrazione di teche, strutture espositive, come il deposito a vista delle stele daunie, e apparati didattici dai contenuti scientifici e divulgativi, realizzati con una veste grafica coerente, nonché contenuti multimediali che completano l’offerta culturale del museo.
Il percorso espositivo segue un criterio cronologico che si snoda in quattro principali sezioni museali arricchite da spazi di approfondimento dedicati a rinvenimenti particolarmente importanti del territorio della Puglia settentrionale.
Al primo piano le due sale dedicate al Neolitico-Eneolitico (Venti del Neolitico. Uomini del rame) e all’età del Bronzo (Metropoli dell’età del Bronzo). Al piano terra ‘La terra del re straniero’, dedicata alla civiltà dei Dauni intitolate ‘La terra del re straniero’ illustra i reperti provenienti dai contesti funerari dei principali centri della Puglia settentrionale abitati dai Dauni in età preromana.
Nel percorso di visita del Museo nazionale archeologico di Manfredonia un valore particolare è attribuito alla sezione ‘Pagine di pietra’ e al deposito a vista della Torre della polveriera che espongono le stele daunie, la più originale manifestazione culturale della civiltà indigena la cui scoperta è legata al recupero dell’archeologo toscano Silvio Ferri.
Il patrimonio archeologico custodito nel deposito a vista restituisce alla collettività 84 stele daunie, conservate finora nei depositi del Museo e mai esposte prima, arricchendo le conoscenze legate agli aspetti ideologici, simbolici ed artistici dei Dauni.
Orari di apertura: temporaneamente chiuso per restrizioni Covid-19 – tel. 0884 587838
Informazioni sui lavori eseguiti: sr-pug.areaoperativa@beniculturali.it – tel. 338 5304169
Anna Maria Vitulano

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