Matrimoni in Puglia, la bozza per la ripartenza: tamponi agli sposi e invitati (o certificato vaccinazione) „

Centinaia di futuri sposi pugliesi attendono di sapere come e quando potranno pronunciare il fatidico 'sì'. Nel frattempo le associazioni di categor

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Centinaia di futuri sposi pugliesi attendono di sapere come e quando potranno pronunciare il fatidico ‘sì’. Nel frattempo le associazioni di categoria provano a portarsi avanti con il lavoro in attesa che la Regione Puglia si pronunci sulla bozza del protocollo ‘Matrimonio Covid free’ presentato oggi a Taranto e consegnato all’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco.

Tra giovedì e venerdì il piano per far ripartire il settore del wedding, che in Puglia conta 110mila addetti per un fatturato stimato intorno al miliardo di euro, sarà vagliato dal comitato di sicurezza. “Solo permettendo il normale svolgimento delle attività sociali si può davvero parlare di una fase di convivenza con il virus” si legge nel testo.

Nella bozza si legge che coloro che intendono convolare a nozze – quando la regione passerà in fascia gialla – dovranno controllarsi con un test quindici e due giorni prima del ‘si” e mostrare l’esito certificato dal laboratorio o ente che lo ha processato.

ll protocollo, su cui hanno lavorato le delegazioni Wedding di Confcommercio di Brindisi, Lecce e Taranto e l’associazione Pwpa, Wedding Production Association-Sposia… ‘, prevede che la partecipazione alle nozze venga “autorizzata solo dopo lo screening” con “l’utilizzo di tamponi per ridurre al minimo il rischio di contagio tra gli invitati o in alternativa la presentazione del certificato di vaccinazione con la creazione di un database per la tracciabilità immediata dei partecipanti”.

Gli sposi hanno l’obbligo di informare gli invitati di tutte le procedure contenute nel protocollo e comunicheranno alla struttura in cui festeggeranno il matrimonio la lista dei partecipanti che sarà utile in fase di check-in quando si dovrà consegnare una autodichiarazione o una copia del certificato di vaccinazione o di guarigione o di esito negativo al tampone.

I futuri coniugi dovranno anche individuare il referente covid che raccoglierà e conserverà per le due settimane successive alle nozze la documentazione in fase di check-in e vigilerà sul rispetto delle restrizioni da parte degli ospiti durante l’evento”.

“Per rendere operativo il protocollo è però necessario avere prezzi calmierati dei tamponi oppure il rimborso totale o parziale del costo, un’assicurazione che tuteli i pagamenti ai fornitori in caso di cancellazione del matrimonio per contagio degli sposi e si potrebbe pensare di vaccinare i futuri marito e moglie “per salvare l’intero comparto”, è scritto nella bozza in cui si evidenzia che sarebbe necessario aumentare il numero “degli enti autorizzati al rilascio del certificato di negatività del tampone rapido, in previsione di una grande richiesta di test concentrata soprattutto nei giorni di giovedì e venerdì in previsione del matrimonio di sabato”.

Le associazioni chiedono anche una campagna di comunicazione nazionale e regionale per presentare il protocollo ed educare gli sposi e gli invitati all’utilizzo del tampone.

 

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