I progressi del Porto di Manfredonia

LE OPERE di ristrutturazione e rifunzionalizzazione del bacino alti fondali detto anche porto industriale di Manfredonia, sono state confermate nel Pi

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LE OPERE di ristrutturazione e rifunzionalizzazione del bacino alti fondali detto anche porto industriale di Manfredonia, sono state confermate nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che il Governo Draghi si appresta ad inviare, entro il 30 aprile, alla Commissione europea che avrà poi tre mesi di tempo per approvare (o meno) i progetti e rendere disponibili i relativi fondi. Per l’intervento sul porto industriale come progettato dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, sono stati chiesti 120 milioni di euro.
«SI TRATTA di opere necessarie per una massiccia ristrutturazione del porto costruito su palafitte d’acciaio che si protende per circa tre chilometri nel mare del golfo di Manfredonia. Una manutenzione straordinaria che manca da circa un ventennio che servirà altresì a potenziare la funzionalità della struttura» ha commentato soddisfatto il presidente dell’AspmAm Ugo Patroni Griffi che aveva presentato l’ambizioso progetto a Manfredonia in una pubblica conferenza. «Nell’elenco degli interventi sui porti predisposto dal Governo Draghi, il porto di Manfredonia è affiancato a quelli di Napoli, Brindisi, Palermo, Taranto, Catania, Venezia: per tanti aspetti – rimarca Patroni Griffi – un riconoscimento del ruolo strategico del porto di Manfredonia nell’Adriatico».
A CONFERMA delle positività delle politiche portuali intensificate dall’Autorità di sistema portuale, sono i dati dei traffici marittimi registrati nei primi due mesi di quest’anno, certificati dal sistema tecnologico GAIA. Il flusso delle merci in colli ha fatto registrare un incremento di 140,1 per cento. Più in generale le merci movimentate in questo primo bimestre 2021 sono state 132.659 tonnellate contro le 84.370 del 2019. Nel dettaglio più 6,2 per cento le rinfuse liquide; più 64 per cento le rinfuse solide. Notevole l’aumento del numero degli accosti, delle navi arrivate in porto: 30 nel bimestre contro le 19 del 2019. «Nel solo mese di febbraio 2021 – annota il presidente Patroni Griffi – nello scalo sipontino, sono state movimentate 65.027 tonnellate di merci, quasi il doppio rispetto alle 33.538 del 2020 e in netta crescita rispetto alle 46.297 del 2019. Il trend di crescita intrapreso dallo scalo sipontino, nonostante la pandemia – evidenzia – viene corroborato dalle statistiche relative al mese di febbraio 2021, nonostante la pandemia ancora in corso e le conseguenti limitazioni negli spostamenti, confermando Manfredonia snodo nevralgico e strategico nella rete logistica nazionale».
LE PROSPETTIVE per lo scalo marittimo di Manfredonia si connotano di ottimismo tenuto conto di quanto si va organizzando a terra in termini di Zes e di Zfp. «Le quantità e i trend dei traffici portuali – ragiona il presidente dell’Autority portuale – dipendono molto dai siti produttivi alla spalle dei porti e dunque dall’andamento economico generale e dei Paesi serviti attraverso gli scali». È nel retroterra che un porto trae linfa vitale per la sua attività. Un retroterra che si estende a tutta la provincia e oltre, considerato che il porto di Manfredonia è l’unico scalo marittimo attrezzato della Capitanata. È qui che occorrerebbe intensificare gli sforzi per raccordare le attività a terra con il porto.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto
Michele Apollonio

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