Pendolari furiosi in ogni angolo della provincia: “Nella tratta Monte-Manfredonia-Riuniti di Foggia

Alla luce di ciò che è stato detto dai nostri colleghi sanitari di San Giovanni Rotondo e San Marco, vogliamo evidenziare come nessun rispetto ci sia

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Alla luce di ciò che è stato detto dai nostri colleghi sanitari di San Giovanni Rotondo e San Marco, vogliamo evidenziare come nessun rispetto ci sia anche per noi”. Lo affermano a l’Immediato alcuni pendolari garganici dopo lo sfogo delle infermiere per le condizioni precarie sui bus della provincia di Foggia.
Nella tratta Monte Sant’Angelo – Manfredonia – Ospedali Riuniti di Foggia il servizio è disperatamente vergognoso, la situazione degenera di giorno in giorno. Oltre all’acquisto dell’abbonamento mensile vi è anche un sistema di prenotazione, se non fosse che nonostante il diritto al titolo di viaggio (abbonamento + prenotazione), ormai da circa un mese, succede che dalle 10 alle 15 persone restano a terra per indisponibilità di posti. Siamo stanchi di combattere, di parlare al vento e di non essere ascoltati.
La maggior parte dei viaggiatori è costituito da personale sanitario, che ora come ora sta affrontando una terza ondata della pandemia. Ogni giorno ci ritroviamo a combattere per raggiungere il posto di lavoro. Spesso siamo costretti a prendere le macchine, spesso arriviamo tardi perchè ogni due per tre chiamiamo le forze dell’ordine per denunciare sul fatto quanto accade, ma purtroppo nonostante le denunce pervenute all’azienda Sita-Cotrap-Metaurobus, nulla sembra smuoversi, altre volte non abbiamo la possibilità di raggiungere il posto di lavoro (non tutti hanno la disponibilità di un mezzo proprio, motivo per cui prediligono un mezzo pubblico). Ogni mese – continuano i pendolari – l’azienda percepisce circa 120 abbonamenti da viaggiatori di Monte Sant’Angelo e Manfredonia, ma non riesce ad offrire un servizio idoneo e congruente a quella che è la domanda ovvero al numero di abbonamenti, oltre a bloccare in tal modo il servizio pubblico negli ospedali”.
E ancora: “Ci sono infermieri che devono dare cambi al personale del turno precedente, specialmente nei reparti di rianimazione e Covid! E rischiano di non poter raggiungere in orario il posto di lavoro e nel peggior dei casi non raggiungerlo proprio. Ci vorrebbe un terzo pullman per offrire un servizio onesto. In tal modo, purtroppo, nemmeno chi si reca saltuariamente in ospedale può acquistare il biglietto giornaliero per indisponibilità (o magari acquistare e prenotare e non poter salire a bordo, chi lo sa!) quindi stiamo parlando di un servizio pubblico che di pubblico non ha nulla! Ci sentiamo presi in giro, truffati. Chiediamo di essere ascoltati e rispettati”.
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