Capitanata e Salento insieme per una birra 100% made in Puglia e luppolo foggiano.

Una birra made 100% Puglia. Una sostanza vera, che vuole generare un parto importante. Si tratta del Progetto BE^2R, l’iniziativa dei birrai pugliesi,

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Una birra made 100% Puglia. Una sostanza vera, che vuole generare un parto importante. Si tratta del Progetto BE^2R, l’iniziativa dei birrai pugliesi, finanziata nell’ambito del PSR Puglia 2014-2020 e supportata da un nutrito Gruppo Operativo, che si pone l’obiettivo di favorire lo sviluppo della produzione di birra agricola pugliese attraverso l’impiego di cereali tradizionali. Tutto questo con la regia del distretto DA.Re, dell’Università di Foggia, dello studio Cassandro e dei birrai, con Michele Solimando in testa.

La Puglia si pone come prima in Italia per questo comparto nel Psr. È un elemento interessante per diversificare, unire la parte Agricola e quella industriale, visti i dati di crescita della birra. Il nostro compito è fare da cane da tartufo per continuare ad attrarre investimenti. Il Ministero sta stanziando dei fondi per le birre”, ha detto Cassandro.

Alla prof Antonietta Baiano la definizione del protocollo del luppolo. Come ha spiegato la docente ci saranno degli assaggiatori che testeranno le varie birre pugliesi prodotte, per qualità organolettiche, colori e odori.

Punto di forza del progetto è anche l’utilizzo delle trebbie che nella produzione della birra sono materiali di scarto mentre qui saranno usate per pane e biscotti, con una economia circolare per i prodotti da forno, in piena sostenibilità, dopo averle essiccate, dal momento che sono materiali fortemente umidi che potrebbero compromettere la gradevolezza dei prodotti.

Solimando ha evidenziato la presenza si alcune avversità come il ragnetto rosso e la peronospera e altre avversità legate ai batteri del pomodoro. Alta ventosità e alte temperature sono dei limiti per la coltivazione del luppolo.

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