Puglia in zona arancione, per bar e ristoranti perdita fatturato di 750mln. FI: fallimento di Emiliano

Con la Puglia in zona arancione da 15 giorni consecutivi e per un’altra settimana è crisi nera per le attività di 15mila bar, trattorie, ristoranti, 6

PROVINCE A SECCO, RISCHIO SCUOLE E STRADE
Maltempo: Regione delibera stato di emergenza. Danni per 25milioni di euro
STORIE D’AMORE, PAURA E MAGIA ATTORNO U’SVRASCIR

Con la Puglia in zona arancione da 15 giorni consecutivi e per un’altra settimana è crisi nera per le attività di 15mila bar, trattorie, ristoranti, 6500 pizzerie e 876 agriturismi in Puglia con un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare regionale, con una perdita di fatturato di 750milioni di euro per i mancati acquisti in cibi e bevande, per cui è necessaria una robusta iniziazione di liquidità e provvedimenti di sostegno al lavoro per garantire che le aziende sopravvivano alla crisi.

Le misure più restrittive colpiscono 4 milioni di pugliesi che risiedono nella zona arancione, caratterizzata da «uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto» per il numero di contagi registrati, con pesanti effetti sulle attività produttive che trainano l’economia regionale, secondo l’analisi di Coldiretti Puglia sull’impatto economico e sociale delle misure imposte nelle regioni arancioni.

«La spesa alimentare è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010 nonostante che in termini percentuali si sia verificato un aumento rispetto alle altre spese. I consumi alimentari dei pugliesi fanno segnare un calo del 10% nel 2020 per effetto del crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica, mentre  si sono ingenerate le speculazioni sui prezzi dei beni di prima necessità, che vanno fermate per difendere la capacità degli pugliesi di rifornire le dispense di casa con cibo e bevande e garantire un giusto compenso agli agricoltori», dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

In zona arancione sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. E’ consentita – precisa la Coldiretti – solo la consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali.

Così come sottolinea Coldiretti Puglia, «quasi 22000 ristoranti, bar, mense e pizzerie  e gli agriturismi operanti in Puglia sviluppano un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro che ora è praticamente azzerato, con i pesanti effetti che si trasferiscono direttamente lungo tutta la filiera a causa del taglio delle forniture di alimenti e bevande colpendo le aziende agricole ed alimentari per le quali è necessario prevedere adeguati ristori.

Una situazione di difficoltà che ha fatto chiudere il 14,4% di bar e ristoranti secondo Confcommercio e gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione – continua la Coldiretti – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti Puglia – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione e l’agriturismo – precisa la Coldiretti regionale – rappresentano addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Le limitazioni alle attività di impresa – conclude la Coldiretti Puglia – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave del Made in Italy».

In una nota i consiglieri regionali di Forza Italia Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta precisano che «La maggior parte delle Regioni italiane è gialla, ma la Puglia resta arancione e per la Giunta regionale, stando alle odierne dichiarazioni dell’assessore Lopalco e a quelle dei giorni scorsi di Emiliano, ciò sarebbe quasi un successo!

Migliaia di attività ormai al collasso, famiglie che non riescono più ad arrivare a fine mese, e il duo Emiliano-Lopalco, anziché chiedere scusa ai cittadini sembra quasi godere nel tentativo, goffo, di appuntarsi delle medaglie! Ed è paradossale, considerando che la situazione della nostra terra è stata determinata da precise responsabilità di chi ha fallito sia sul fronte della gestione dell’emergenza sia su quello delle politiche di prevenzione.

Sarebbe stato ragionevole richiedere o imporre delle misure più restrittive affinché il passare in zona gialla non si traducesse in un “liberi tutti”, ma voler far passare come successo la dimostrazione plastica della propria inadeguatezza ha un retrogusto amaro. Amaro per i gestori dei ristoranti e dei bar e di tutte le attività che risentono delle restrizioni, ma amaro anche per i cittadini che non possono muoversi da un Comune all’altro. Eppure per Emiliano… è un grande successo! Roba da pazzi».

Covid  e stop ristoranti: in Puglia crollo agroalimentare per 750mln

COMMENTI

WORDPRESS: 0