NUOVA GRU AL PORTO INDUSTRIALE

E SONO SEI. La dotazione di gru dell’Impresa portuale “Muscatiello” che gestisce le operazioni di sbarco-imbarco al porto industriale, si è accresci

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E SONO SEI. La dotazione di gru dell’Impresa portuale “Muscatiello” che gestisce le operazioni di sbarco-imbarco al porto industriale, si è accresciuta di una nuova unità: una gru di 36 tonnellate mobile su gomma. Va ad aggiungersi alle altre cinque in esercizio sul molo alti fondali. «Questa gru è gemella di quella che abbiamo acquistato nel 2017» annota Salvatore Prencipe, presidente della “Muscatiello”. «La nuova gru – spiega – per razionalizzare il lavoro sul porto e far fronte alle aumentate esigenze dell’utenza tra cui lo stabilimento vetrario Sisecam, i depositi portuali Sidap».
IN PARTICOLARE la nuova gru è posizionata sulla banchina A1, mentre l’altra gemella opera sula banchina A3 e A4: tra le due banchine corre l’impianto dei nastri trasportatori. «Nastri che impediscono – rileva il presidente Prencipe – lo spostamento delle gru, di qui la necessità di inserire una nuova gru. Una operazione che ci ha costretti ad un sostanziale investimento che abbiamo fatto volentieri in prospettiva futura». Un futuro prossimo al quale il presidente Prencipe già pensa organizzando corsi di formazione per giovani da inserire nei vari ruoli dei lavori portuali svolti dalla cooperativa servizi portuali “Orsini”. Attualmente i lavoratori portuali distribuiti tra la “Muscatiello” e la “Orsini” sono 19.
LA GRU è arrivata a Manfredonia a bordo della nave Ro-RO olandese “Eastern Rock” proveniente da Genova dove ha sede l’agenzia attraverso cui è stata acquistata la gru di proprietà di una impresa di Torino. Una operazione che contrariamente a quella che ha accompagnato l’arrivo dell’altra gru per la quale l’Impresa portuale “Muscatiello” ha dovuto superare mille difficoltà, si è svolta celermente e in piena sicurezza grazie alla collaborazione dell’Autorità del sistema portuale del mare Adriatico meridionale della quale il porto di Manfredonia fa parte, dei responsabili del rimorchiatore e del pilota portuale e della Capitaneria di porto che ha predisposto una deroga al divieto di attracco di navi Ro-Ro consentendo l’approdo della “Eastern Rock”.
L’ATTIVAZIONE di una nuova gru strumento simbolo del lavoro portuale, ma anche le modalità con le quali è stata accompagnata e resa possibile l’operazione, indicano un cambio di rotta dello scalo marittimo di Manfredonia. Purtroppo c’è stato un fin troppo prolungato vuoto gestionale del porto unitamente al disinteresse delle autorità costituite alla guida della città ma non solo, e alla valorizzazione delle sue potenzialità, che hanno complicato le cose e che rende maggiormente difficoltoso, in ordine di tempo, il necessario recupero.
L’IMPORTANTE è che si è sulla rotta giusta con nocchieri giusti. Prova è il progetto di rifunzionalizzazione del bacino alti fondali detto porto industriale, messo a punto dall’AspMAM e che sarà presentato a Manfredonia dal presidente Ugo Patroni Griffi, mercoledì 13 gennaio prossimo alle 11,30 all’auditorium “Cristanziano Serricchio” di Palazzo Celestini. Invitati le alte cariche politiche e istituzionali nazionali, regionali, provinciali e locali. Sarà quella la prima volta dopo anni di silenzi e noncuranze che si riparlerà in termini propositivi del porto di Manfredonia.
Michele Apollonio

 

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