Covid, verso il nuovo dpcm. Regioni: “Stretta localizzata sui locali, no alla chiusura delle palestre”

Si è svolta una riunione tra governo e Regioni in vista del nuovo dpcm sulle misure anticontagio da Covid. Si andrebbe verso una "stretta alla movida,

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Si è svolta una riunione tra governo e Regioni in vista del nuovo dpcm sulle misure anticontagio da Covid. Si andrebbe verso una “stretta alla movida, ma localizzata”: questa una delle proposte delle Regioni, le quali si sono dette contrarie a una possibile misura restrittiva sulla chiusura delle palestre. E’ quanto si apprende al termine del vertice. Conte riunirà alle 16 i capi delegazione Dario Franceschini, Roberto Speranza, Alfonso Bonafede, Teresa Bellanova, il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia e il sottosegretario Riccardo Fraccaro sul nuovo dpcm sul Covid. Il premier in serata terrà poi una conferenza stampa per illustrare le misure anticontagio.

Per locali e pub “valutare una misura che consenta dalle ore 18 il solo consumo al tavolo”: è una delle proposte avanzate dalle Regioni. L’orario anticipato di chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe quindi essere applicato sono in alcuni quartieri di quelle città o Comuni dove il contagio è più elevato o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici. Su questa proposta ci sarebbe il parere favorevole di gran parte del Governo e delle stesse Regioni.

“Abbiamo chiesto di non intervenire penalizzando ulteriormente i locali pubblici con altre riduzioni di orario”, riferisce il governatore della Liguria, Giovanni Toti e vice Presidente della Conferenza delle Regioni, che in loro rappresentanza chiede al governo “più didattica a distanza a rotazione per i ragazzi degli ultimi anni. La Liguria già usa i bus turistici dove si può e dove è utile, ma per alleggerire i mezze serve anche scaglionare ingressi nelle scuole e nei luoghi di lavoro“.

“Su scuola, università e trasporti le proposte di Regioni ed enti locali sono di buon senso”, ha detto il ministro Boccia.

“La scuola in presenza è fondamentale per tutti, dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado”. Questa, a quanto si apprende, la posizione ribadita dalla Ministra Lucia Azzolina nel corso dell’incontro. Per le superiori una parte di didattica digitale “è già presente”, ha ricordato la ministra. Sulla differenziazione degli orari le Regioni chiedono al Governo di organizzare eventuali adattamenti per le scuole di secondo grado. Passa dunque – a quanto si apprende – la linea del Ministero dell’Istruzione: nessuna misura generalizzata, ma interventi mirati, territorio per territorio, e d’intesa con dirigenti scolastici e famiglie. La Ministra ha poi chiesto che per risolvere le criticità dei trasporti “non si guardi solo a Scuola e Università. La scuola ha “già contribuito a decongestionare i trasporti. Ora si agisca anche su altri settori”, dice la ministra.

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