Puglia, scuole verso la riapertura: un piano per i tamponi

Il flusso dei rientri dalle vacanze si sta lentamente esaurendo. Ma oltre all’aumento delle attività di screening è ipotizzabile un nuovo boom di casi

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Il flusso dei rientri dalle vacanze si sta lentamente esaurendo. Ma oltre all’aumento delle attività di screening è ipotizzabile un nuovo boom di casi collegato alla riapertura delle scuole. È per questo che la Regione sta riorganizzando il funzionamento della rete dei laboratori: in attesa che venga messo a punto un sistema informatico unico per il collegamento in tempo reale di tutte le strutture, sarà il coordinatore della rete, la professoressa Maria Chironna, a smistare il flusso dei tamponi tra i vari laboratori.

La rete pubblica può contare su due poli principali, che sono il Policlinico (con attrezzature teoricamente in grado di raggiungere i 10mila tamponi al giorno) e il Di Venere di Bari (circa 800 tamponi al giorno con previsione di raddoppio). Le altre strutture abilitate alle prestazioni di microbiologia sono i laboratori delle Asl di Brindisi, Taranto, Bat (Dimiccoli di Barletta), del «Fazzi» di Lecce e dell’ospedale di Galatina, dei «Riuniti» di Foggia, dell’Irccs «de Bellis» di Castellana, del «Miulli» di Acquaviva, di San Giovanni Rotondo e dell’Izs di Foggia. Al momento la rete (cui si aggiungono i laboratori privati, per una capacità di circa 3-400 tamponi al giorno) sta eseguendo una media giornaliera di circa 4mila test con punte di poco superiori ai 5mila, ma potrà crescere in parallelo con le necessità.

La gestione di 5mila campioni al giorno però è molto complessa, anche dal punto di vista logistico. Ecco perché la circolare diramata dalla Regione a tutti i Dipartimenti di prevenzione delle Asl ha fissato una serie di regole con l’obiettivo di facilitare il lavoro. I tamponi dovranno infatti essere consegnati ai laboratori in blocchi di 100, e – di norma – dovranno andare alla struttura più vicina: nei mesi scorsi, per motivi legati alla capacità delle strutture, quasi tutti i giorni i tamponi del Tarantino venivano analizzati dall’Izs di Foggia allungando sia i costi che i tempi di risposta. Ma oggi, con una rete di laboratori ormai capillare, non è più necessario.

Il collegamento informatico tra i laboratori e il sistema «Giava-covid» (l’applicativo che gestisce i test e permette di tenere traccia di tutti i casi positivi) consentirà di conoscere in tempo reale la situazione sul territorio, così da sapere se ci sono strutture al limite della capacità e altre che invece possono effettuare test. Le Asl stanno continuando ad acquistare macchinari per l’effettuazione di tamponi oltre che reagenti: al momento ci sono difficoltà (a livello internazionale) per reperire i kit necessari all’utilizzo delle macchine Poct (quelle che danno il risultato entro 40 minuti). La Asl Bat ha anche previsto l’acquisto di 40mila tamponi rapidi antigenici, una nuova metodologia che fornisce la risposta in 15-20 minuti ma che per il momento non è ancora precisa come il tampone tradizionale basato sulla tecnica della Pcr.

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