E’ SCONTRO SULL’UTILIZZO DELLA PIANA CONTESA E’ LA REGIONE A FINANZIARE GLI IMPIANTI INQUINANTI

SI ARROVENTA e non per il caldo la polemica sulle iniziative industriali da impiantare nell’area dell’ex stabilimento Enichem di Macchia, oggi Eni Rew

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SI ARROVENTA e non per il caldo la polemica sulle iniziative industriali da impiantare nell’area dell’ex stabilimento Enichem di Macchia, oggi Eni Rewind, duramente contestate da “Manfredonia Nuova” ma anche da altre formazioni politiche, che accusano il comune di Monte Sant’Angelo di voler <trasformare la Piana di Macchia nella pattumiera della Puglia>. Non meno veemente la replica del sindaco della città dei due siti Unesco, D’Arienzo che respinge le accuse ma ammette che il comune di Monte <ha candidato, nell’ambito di un bando pubblico regionale, la parte restante dell’ex Isola 12 dell’area ex Enichem, al fine di realizzare un impianto per la produzione di materia prima seconda (MPS) derivante dal recupero e/o riciclaggio della plastica dal ciclo della differenziata svolta dai comuni e, quindi, dai cittadini. Scopo del progetto è produrre da uno scarto, che altrimenti continuerebbe ad essere un rifiuto, un materiale che trattato meccanicamente (e sottolineo meccanicamente) consentirebbe di essere reimmesso nel circuito produttivo. Un primo passo verso quella che esperti del settore chiamano “economia circolare”>,
FA SAPERE D’Arienzo che l’isola 12 è stata bonificata e la Provincia di Foggia ha rilasciato la relativa certificazione. <Il residuo non utilizzabile nell’impianto – aggiunge – ridotto drasticamente in volume, potrebbe trovare ulteriori impieghi attraverso un processo innovativo oggetto di interessanti sperimentazioni. A tal proposito – rivela – vi è l’interessamento di alcune imprese del settore ad attivare percorsi virtuosi a valle dell’impianto, proposte al momento al vaglio dell’ente comunale e della Regione Puglia>. Per quanto riguarda <l’impianto di trattamento di rifiuti organici e dei fanghi>, D’Arienzo dice che <ad oggi Eni Rewind non ha presentato progetti di utilizzo delle aree>. Ed afferma che <non sarà consentito alcun investimento o l’insediamento di impianti produttivi che non tengano conto della vicinanza dell’abitato di Manfredonia e delle abitazioni presenti nelle aree limitrofe. Tutto ciò che potrà costituire pericolo per la salute dei cittadini e dei lavoratori verrà bloccato a priori dal Comune di Monte Sant’Angelo. Anche se siamo fermamente convinti che nell’area industriale di Macchia–Monte Sant’Angelo si possa creare sviluppo ed occupazione senza dover necessariamente rinunciare alla salute dei cittadini e alla qualità dell’ambiente>.
<UNA DIFESA d’ufficio quella del sindaco D’Arienzo – annota Enrica Amodeo, presidente di Manfredonia Nuova – contraddittoria e ingannevole che non solo conferma ampiamente le preoccupazioni espresse da Manfredonia Nuova, ma va anche oltre prospettando altre iniziative non definite che pongono seri problemi per una Piana sulla quale vige il vincolo paesaggistico che andrebbe rispettato non appesantendo la sua condizione di area a rischio. D’Arienzo tira fuori – denuncia Amodeo – l’ormai logora scusante del lavoro per giustificare scelte sbagliate e pericolose e pretende di gestire anche i cittadini di Manfredonia negando ogni possibilità di dialogo con Manfredonia, l’unica via per garantire concreto e corretto sviluppo del territorio. Ma – avverte – non ci fermeremo qui: andremo fino in fondo per risolvere una volta per tutte una questione non più accettabile>.

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Michele Apollonio

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