IL PORTO INDUSTRIALE FUORI DAL SIN LO CHIEDE L’AUTORITA’ PORTUALE

IL PRESIENTE dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, ha avviato la procedura per la deperimetrazione del

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IL PRESIENTE dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, ha avviato la procedura per la deperimetrazione delle aree portuali oggi classificate SIN, vale a dire “Siti di interesse nazionale” con aree contaminate classificate come pericolose dallo Stato italiano e che pertanto necessitano di bonifiche del suolo, del sottosuolo e delle acque compreso il mare ove previsto. Come noto Manfredonia è sede di un SIN comprendente l’area dell’ex stabilimento Anic-Enichem e dunque il porto alti fondali con le aree retroportuali e lo specchio di mare antistante l’ex stabilimento petrolchimico. Un Sin è anche localizzato a Brindisi.
L’INIZIATIVA del presidente Patroni Griffi nasce alla luce delle semplificazioni burocratiche introdotte dal Governo anche in tema di riperimetrazione di aree SIN. Naturalmente l’interesse dell’Autorità portuale è incentrato sulle aree portuali rientranti nel SIN. La richiesta di deperimetrazione delle aree portuali, giusta decreto legge sulle semplificazioni, può essere richiesta dalla sola Autorità portuale invece che passare per il Ministero dell’ambiente, attraverso l’indizione di una conferenza dei servizi.
ED E’ quanto ha fatto Paroni Griffi. <Ho affidato – ha comunicato – a Sogesid il supporto tecnico propedeutico alla indizione della Conferenza di Servizi da parte di Adspmam per la deperimetrazione delle aree portuali oggi classificate Sin a Brindisi e Manfredonia. Le caratterizzazioni sin qui eseguite – rivela – confermano che i porti di Brindisi e Manfredonia non hanno concentrazioni (a mare e a terra) di inquinanti superiori a qualsivoglia porto commerciale italiano. Nel passato si esagerò nell’ampliare il perimetro dei Sin, nella convinzione che avrebbero calamitato milioni di sussidi. Non è stato così e oggi i siti Sin, peraltro in gran parte ingiustificatamente, sono uno dei maggiori freni allo sviluppo e alla attrazione di investimenti>.
<LA NORMATIVA riguardante i SIN – ha dichiarato Patroni Griffi alla Gazzetta – crea ostacoli alla possibilità di investimenti. Le procedute in regime di Sin sono molto più complesse e soprattutto più costose. Nel caso del dragaggio dei bacini portuali, ad esempio, le procedure in essere complicano le operazioni quando ci sono efficaci sistemi ecocompatibili>. Passi avanti anche nella soluzione del problema nastri trasportatoti installati sul porto industriale. <In base all’ordinanza dell’Autorità portuale – ha ricordato Patroni Griffi – che ne prevede la demolizione, l’ASI di Foggia ha chiesto un incontro operativo alla Regione Puglia>.
QUELLE dell’Autorità portuale sono iniziative propedeutiche alla soluzione dei tanti problemi accumulatisi negli anni di abbandono di quella struttura portuale. Sono di particolare interesse per gli sviluppi che potrebbero riverberarsi sul fronte del SIN di Manfredonia tra i 39 rimasti dei 57 iniziali e sul quale si rincorrono e si intrecciano notizie contrastanti sulla attività di bonifica. Sarebbe pertanto opportuna una seria ricognizione per cominciare a fare chiarezza su suoli ormai liberi da strutture, ma condizionati dalla presenza del vincolo SIN.

L'immagine può contenere: cielo, ponte e spazio all'aperto
Michele Apollonio

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