Scuola post Covid, medici fra le classi e test a campione

Un ritorno a scuola, il prossimo 14 settembre, tra medici di «sorveglianza» per gli istituti e test a campione sugli studenti che si offrono come volo

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Un ritorno a scuola, il prossimo 14 settembre, tra medici di «sorveglianza» per gli istituti e test a campione sugli studenti che si offrono come volontari. Ma anche un problema di organico, legato alla mancanza di spazi e alla necessità di «sdoppiare» le aule negli edifici più vecchi. A meno di due mesi dal ritorno tra i banchi la ministra Azzolina è già alle prese con nuovi rebus. E alcune delle soluzioni potrebbero essere proprio gli investimenti nella direzione dell’edilizia scolastica, «grazie ai soldi del Recovery Fund». Progetti che al momento restano in cantiere, ma che hanno sullo sfondo lo scenario quotidiano dei nuovi contagi da Covid, in netto calo nelle ultime 24 ore nel Paese, dove i casi di positività sono saliti di 170 (ieri erano di 255).

Per il quarto giorno consecutivo le vittime sono 5 e la Lombardia non registra deceduti. Le persone attualmente positive in Italia sono 12.581, mentre le vittime da inizio epidemia salgono a 35.112. I casi totali di positività al coronavirus sono 246.286. Ma nell’ultimo giorno anche i tamponi effettuati sono diminuiti: sono stati 25.551, quasi la metà rispetto al giorno precedente.

Migliaia e migliaia di test, quelli sierologici, saranno invece effettuati nelle prossime settimane a tutto il personale scolastico e, secondo quanto prevede l’elenco delle richieste delle parti sociali per la bozza del protocollo d’intesa tra Miur e sindacati sull’avvio dell’anno scolastico, dovrebbero essere effettuati a campione sugli studenti ma non all’interno degli istituti. Le singole Regioni si stanno già mobilitando: nel Lazio almeno 120 mila operatori della scuola inizieranno ad agosto il test di sieroprevalenza mentre una seconda azione di prevenzione riguarda il vaccino influenzale, con 2,5 milioni di dosi già ordinate sul territorio. La stessa bozza del protocollo, al vaglio del Comitato tecnico scientifico, prevede la misurazione della temperatura per il personale all’ingresso degli istituti, un’equipe di psicologi a disposizione di studenti e prof per rassicurare dai timori e stress per il rischio di contagio, referenti per il contact-tracing, una «help line» e «l’individuazione in tutte le scuole del medico competente che effettui il servizio di sorveglianza sanitaria». Ma l’Associazione nazionale presidi va oltre e invoca il ritorno al «medico scolastico» e rilancia il problema degli «edifici vecchi, dove sarà difficile gestire gli spazi e quindi servono più insegnanti». La ministra ha già spiegato che ci sono fondi per 80mila docenti in più, che rispetto al totale sono il 10%. «Non so se basteranno, è difficile per noi fare un calcolo in questo momento».

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