Torna visibile il crocifisso che gioca a nascondino

Dopo un’assenza di ben quattro anni, torna ad essere esposto al pubblico presso la cattedrale di Manfredonia il crocifisso ligneo di San Leonardo risa

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Dopo un’assenza di ben quattro anni, torna ad essere esposto al pubblico presso la cattedrale di Manfredonia il crocifisso ligneo di San Leonardo risalente all’incirca all’XI secolo e dunque tra i più antichi d’Italia.

In realtà il crocifisso non si era mai mosso dal suo posto, ma si trovava in un punto nascosto e non era fruibile a fedeli e turisti. Come mai? Rinvenuto nell’abbazia di San Leonardo in Lama Volara (da qui il nome) nel 1956, dopo la dedicazione dell’altare nel 2016 a seguito dei lavori di ristrutturazione, si era ipotizzata la possibilità di riportare ‘a casa’ il crocifisso. Pare dunque sia stato ‘messo da parte’ in attesa del trasloco. Sfumata l’ipotesi, il prezioso crocifisso è stato finalmente riposizionato ben in vista.

Non è la prima volta che il crocifisso di San Leonardo si ‘nasconde’. Nonostante sia molto grande, ovvero oltre 2 metri in larghezza ed altrettanti in lunghezza, per decenni o forse secoli era rimasto nascosto nell’abbazia di San Leonardo in Lama Volara, dove fu rinvenuto per caso quando la stessa venne riaperta al culto nel 1956. Si trovava abbandonato sotto un cumulo di rifiuti, letame e detriti e nessuno sapeva della sua esistenza.

Fu il teologo Don Silvestro Mastrobuoni, nominato rettore dell’Abbazia di San Leonardo da Monsignor Andrea Cesarano, che si accorse casualmente di questa vera e propria opera d’arte, di autore ignoto. Immediatamente allertata la Soprintendenza, il crocifisso venne recuperato e restaurato. Data la valenza artistica e storica, nel 1957 il Ministero della Pubblica Istruzione lo destinò alla Esposizione Universale di Bruxelles. Tornato in Italia, però, erroneamente anziché essere restituito a San Leonardo, venne destinato alla pinacoteca del castello svevo di Bari dove rimase per quasi tre decenni.

Fu solo grazie alla tenacia del Centro di Documentazione Storica di Manfredonia che nel 1985 il crocifisso tornò nella sua città per essere collocato nella cattedrale, dov’è tutt’oggi, fruibile da tutti e ben protetto dagli agenti atmosferici e, grazie a sistemi di videosorveglianza, anche da eventuali insane azioni dei soliti vandali.

Prima che il crocifisso birichino torni a giocare a nascondino, è dunque possibile ammirarlo nella cattedrale (nella cappella posta a sinistra dell’entrata principale), insieme alla preziosa icona bizantina di Maria SS. di Siponto e alla statua lignea della “Sipontina”.

di Maria Teresa Valente

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