Puglia Covid-free: nessun contagio né nuovi decessi. A zero i ricoveri in terapia intensiva

Puglia senza nuovi contagi e senza ulteriori decessi per Coronavirus nelle ultime 24 ore. La notizia è stata diffusa dalla regione, che ha emanato il

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Puglia senza nuovi contagi e senza ulteriori decessi per Coronavirus nelle ultime 24 ore. La notizia è stata diffusa dalla regione, che ha emanato il consueto bollettino epidemiologico, informando che oggi, lunedì 22 giugno 2020, sono stati registrati 1.038 test per l’infezione da Covid-19 e non sono risultati casi positivi. Non sono stati registrati decessi. Il dato più significativo, però, è che oggi sono a zero i ricoverati in terapia intensiva in tutta la regione.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 162.940 test. 3.769 sono i pazienti guariti, 218 i casi attualmente positivi, quattro in meno rispetto a ieri.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.527, così suddivisi: 1.491 nella Provincia di Bari, 380 nella Provincia di Bat, 659 nella Provincia di Brindisi, 1.168 nella Provincia di Foggia; 520 nella Provincia di Lecce; 280 nella Provincia di Taranto; 29 attribuiti a residenti fuori regione.

LOPALCO: CODA EPIDEMIA EFFETTO PREVENZIONE – «Non abbiamo evidenza che il virus sia mutato ma è cambiata la situazione epidemiologica. Grazie alle misure di prevenzione, il virus oggi circola in un’altra popolazione. Non è il virus che attacca i giovani, ma noi abbiamo messo in sicurezza gli anziani, gli ospedali, la popolazione più fragile e quindi il virus trova spazio per circolare ormai a bassa intensità in una popolazione più sana. Ecco perché sembra indebolito, è la coda dell’epidemia che è l’effetto delle misure di prevenzione». Lo ha detto Pierluigi Lopalco.

«Ci sono tamponi che risultano positivi ma con una carica molto bassa, molto spesso si tratta di persone che non sono neanche contagiose. Il problema è che non abbiamo standard per dire ‘al di sotto di questo livello possiamo permetterci di dire che questa persona non è contagiosA’. Il mio invito è di mettere su un tavolo tecnico per decidere norme. Quando l’Oms scrive una linea guida – spiega Lopalco – si rivolge all’Italia, agli Stati Uniti ma anche alla Nigeria, al Congo, cioè deve tenere presente le capacità diagnostiche di tutti i Paesi del pianeta. Quello che dicono queste linee guida è che nel caso in cui un soggetto venuto a contatto con un caso positivo sia stato messo in isolamento senza aver fatto un tampone, una volta che si è certificato che non ha sintomi per tre giorni di seguito e comunque sono passati dieci giorni dal contatto a rischio, questo soggetto può essere dichiarato libero dall’isolamento. Se invece si fa il tampone, bisogna aspettare che sia negativo. E’ qui la chiave che dobbiamo discutere dal punto di vista scientifico ed è urgente farlo».”Oggi – ha aggiunto – abbiamo cittadini prigionieri del tampone, costretti a stare due mesi chiusi in casa perché magari hanno deboli positività»

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